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La Consulta ha detto no ai referendum sulla legge elettorale. Adesso tocca ai partiti, quelli democratici faranno le primarie, Berlusconi continuerà a nominare i suoi avvocati.

Creato il 12 gennaio 2012 da Slasch16

La Consulta ha detto no ai referendum sulla legge elettorale. Adesso tocca ai partiti, quelli democratici faranno le primarie, Berlusconi continuerà a nominare i suoi avvocati.Le democrazia fornisce sempre la scappatoia è ovvio che con questa legge non si può votare ed allora il pallino passa in mano ai partiti.
Io sono a sinistra e  mi rivolgo ai sinceri democratici , ai segretari dei partiti che si considerano seri e propongo una soluzione provvisoria, che toglierebbe di mezzo anche gli inciuci trasversali.
I partiti democratici lancino nelle loro sezioni delle primarie che determinino le formazione delle liste in base alle preferenze e non in ordine alfabetico. Nessun inserimento alla Bossi, che ha blindato e fatto eleggere il Trota, la lista deve essere il risultato delle primarie fatte dagli iscritti, altrimenti c’è il pericolo di infiltrazioni.
Non è il massimo ma è pur sempre un principio democratico, in attesa che i partiti trovino la quadratura del cerchio.
Per superare il bipolarismo basterà che ogni partito si presenti libero da coalizioni eterogenee e comunque limitate ai partiti con idee comuni o molto vicine, sarà il risultato delle elezioni a costruire le eventuali alleanze parlamentari per formare, dopo, il governo.
Ci possono essere anche 4 partiti diversi nell’eventuale maggioranza che si andrà a formare e tutto dipenderà dalle trattative e dai programmi vicini, comuni o condivisibili.
Che Berlusconi metta in lista i suoi avvocati, le sue prostitute d’assalto o il suo asino da corsa come segretario non me ne può fregare di meno, io voglio scegliere quelli che voterò io, quelli dai quali intendo farmi rappresentare.
Loro saranno liberi di scegliere quali rappresentanti proporre, escludendo per legge gli indagati, imputati e condannati.
Almeno questo i parlamentari ce lo devono, fare una legge che impedisca a questi soggetti di essere candidati.
Ce l’avrà Berlusconi qualche avvocato non indagato, imputato o condannato da mettere in lista.
O no?
Qualche signorina che non sia stata indagata per consumi di droghe o adescamento di clienti su internet o per strada.
L’importante sarà rispettare il risultato delle primarie degli iscritti ai partiti ed ogni partito sarà responsabile delle sue liste.
Non c’è bisogno di una legge che lo vieti o imponga, alludo all’inserimento nei posti alti delle liste elettorali dei soliti noti, basta che il partito si impegni a rispettare il risultato degli elettori.
Per fare un esempio, se D’Alema nelle primarie non sarà ai primi posti dovrà accomodarsi negli ultimi e stare zitto perchè questa è la democrazia.
Macchinoso, certo, ma non impossibile. L’unico al quale deve essere garantito il posto è il Segretario politico, ad esempio Bersani, Vendola e così via.
Può essere anche un’idea, in attesa che l’Italia diventi un paese serio e civile. 



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