Eccomi qui. Ore 21 e 59 e sono a letto. Distrutta, con una tisana bollente in mano, la boule dell’acqua calda, e il pc sulle ginocchia. Scrivo e faccio finta di essere sorda. Faccio finta di non sentire Iris che sta nel frattempo scorticando il divano come fosse un tronco d’albero amazzonico con il suo topo di pezza in bocca.
Iris la peste. Irisbella come la chiamo io quando mi guarda con quello sguardo da finto angioletto.
Questa gattina piccina voluta fortemente dalla farfalla con i suoi “mammina ti prego, prendiamola, guarda quant’è carina e che musetto dolce ha!! Dormirà sempre con me, me ne occuperò personalmente, cibo, pulizia, cassettina……”. Non chiedetemi come ha fatto a convincermi e come ci sono potuta cadere in questo imbroglio.
Iris detta la peste con due orecchie aguzze che la fanno somigliare al dio Anubi ed una coda nervosa che non finisce più. Iris che alle 4 del mattino mi morde e mi assale tanto che mi costringe ad alzarmi reprimendo a stento il desiderio di ficcarla nel forno..
“Mammina, non mi fa dormire, devo andare a scuola il mattino, posso chiudermi la porta? Ci dai un’occhiata tu questa notte??” ecco com’è andata……..Iris la peste che scala i pensili, entra negli armadi, si nasconde nella lavatrice. Iris che ghiotta di cibo dietetico di Virgola, spazzola i 40 grammi della povera “cugina” a dieta lasciandola così a bocca asciutta. Tanto che nel bel mezzo di questo circo, la ex ormai padrona di casa, sempre cicciotella, la guarda con gli occhi spalancati e muta mi rivolge sempre la stessa domanda: “ma chi mi hai portato a casa? Non stavamo forse bene noi sole??”.
Iris la peste che saltella ora sulla tastiera e sprofonda il suo muso aguzzo nella tazza della tisana. Ehi, attenta, scotta, eh!! Ma un pregio Irisbella ce l’ha: mi fa compagnia in cucina quando mescolo ed inforno i miei dolci. Le spatole sporche di panna e le terrine degli impasti finiscono lucide e brillanti dopo il suo passaggio. Fiera va in giro con i baffi sporchi di crema Irisbella, saltellando come uno scoiattolo tra i rami a Central Park e mi segue furbetta per avere un altro assaggio.
Così è finita la crème brulée, un cucchiaino a me e una leccata a te…….
INGREDIENTI
Per 6 cocotte
125 ml latte intero
8 tuorli
130 gr zucchero
500 ml panna fresca
1 baccello di vaniglia
3 cucchiai zucchero canna
1 grattugiata scorza limone
Accendere il forno a 180°. Versare in una pentola capiente il latte, la panna, i semi e il baccello di vaniglia e portare lentamente a ebollizione.
Porre i tuorli, lo zucchero e la scorzetta del limone in una ciotola e mescolare bene con un mestolo di legno. Versare a filo il composto appena bolle (dopo aver tolto il baccello di vaniglia) continuando a mescolare.
Versare nelle cocottine e cuocere in forno a bagnomaria disponendo una teglia di acqua bollente che dovrà ricoprire per un 1/3 la superficie esterna delle pirofiline per circa 50/60 minuti.
Togliere dal forno e lasciar intiepidire. Cospargere la superficie con lo zucchero di canna e caramellizzare con il cannello o in alternativa ponendo la crème brulée sotto al grill per qualche minuto finchè si formerà una bella crosticina dorata. Servire subito.