Notate la data della vignetta. Non è di oggi.
Brucia la Roma dell’Imperatore Cerone che se la ride suonando l’Euro al posto della lira – unica differenza con il precedente – e contando i suoi 316 tra servi e badanti. Sperando che non si renda mai conto di quanto gli costano. Il governo degli incappucciati ringrazia gli incappucciati che sono scesi in piazza a rimettere disordine. I giornali e le televisioni con il mignolino alzato si appassionano alla foto del ragazzo che lancia l’estintore sperando che chi la guarda faccia le dovute libere associazioni con altre situazioni tipo, dico un nome a caso, Carlo Giuliani e Genova. “L’Unità” intanto sbuffa e si lamenta del “tormentone sugli infiltrati”. Ho detto l’Unità, non “Il Tempo”.
Mi scuso per la pubblicazione della prima pagina di una testata pornografica
Il PD non ha aderito alla manifestazione. Non erano previsti attaccapanni sui quali appendere il cappello.
Pannella è stato lungamente fanculizzato on the road a suon di “pezzo di merda” dagli inferocitos che gli hanno rinfacciato il tradimento dell’altro giorno. E’ da stamattina che dalla sua radio si difende dicendo che non è vero che i radicali hanno fatto raggiungere il numero legale, che hanno comunque votato contro e che non hanno mai governato con Berlusconi. Quindi Capezzone era solo un sogno. Nel frattempo, in centinaia di manifestazioni all’estero da migliaia e migliaia di persone, nemmeno l’ombra di un black bloc e nessuna violenza e tutti si chiedono perché. A me pare che ormai la piazza in Italia sia il bivacco di vari manipoli fascisti che non tollerano infiltrazioni da parte di provocatori pacifici. Il ministro degli interni, mentre Roma bruciava, sembra impossibile ma non era a Roma. Un giorno ci spiegherà cosa cazzo c’è di così interessante a Varese. O se colà ha per caso un abbonamento con Natascia.