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la crisi

Da Paride

Via Stalingrado. È  mattino. Un sole timido scalda l’asfalto d’una grande città. Non sono che le sette e un quarto, e già macchine in fila, strade intasate e finestrini abbassati. Tutti fermi al terzo di quattro semafori ad annusare lo smog. Il nostro automobilista è lì col suo alito fresco, la sua camicia firmata, al collo porta le sue iniziali e su quello stesso collo una faccia non molto sveglia.
Quand’ecco che un ometto malvestito s’avvicina alla vettura, porta con sé uno straccio ed un secchio. I due si fissano, il finestrino è per metà abbassato, l’ometto sorridendo fa  <<Hey tu. Dico a te!>>, l’incredulo  automobilista sospettosamente volge il viso a destra e mancina, forzando la coda dell’occhio cerca altri, convinto che d’altri sia l’insolita conversazione. Non notando nessuno risponde <<a chi!? A me?>>.
Adesso  l’ometto è ancor più vicino all’automobile,  <<si, proprio a te. Sporgiti>>, << Cosa!?>>, alla radio Cirrus Minor, un pezzaccio del sessantanove, si coniuga bene alle prime luci del sole, << su, avanti, di cosa hai paura, guarda, non mordo mica!>>. L’aria è ancora fresca, non come quella del pieno pomeriggio, viziata, dalle temperature, dal mondo, dall’umidità. <<su avanti! Ho qualcosa per te>>. Il guidatore diffida, e più lo sconosciuto sorride, meno questi si sente d’assecondarlo, e meno si sente d’assecondarlo, più s’odia, amareggiato forse dalle sue tante mancanze e debolezze, egli infatti vorrebbe fidarsi, ma non riesce, inutile, certamente vittima di luoghi comuni socialmente tipizzati.
L’ometto è fetido, l’ometto è scarno, chiaramente in rosso ed il verde non scatta, il verde s’attende. Secondi come minuti, mentre il primo della classe dal basso del suo sedile non sa come reagire. Migliore è chi si fida, certo! E già pensa a come saltar con cortesia la strana richiesta. <<hai bisogno di soldi? Vuoi qualcosa da mangiare?>>, << grazie, ma di soldi non ho bisogno…>> eppure  così non sembra, poi aggiunge <<…ho solo qualcosa per te, permettimi di farti un regalo, sporgiti!>>.
Lonesome and a long way from home, mentre la gran cassa incomincia a vibrare. Nella macchina, ora, un mondo di suoni ed un chitarrista che certo sa quanto basta! Una nuvola audace scopre il cielo che da’ al sole più giogo. La luce tocca il vetro, l’oltrepassa, infilza una bottiglietta d’acqua e si rifrange nel retrovisore. Il nostro automobilista ne resta per un attimo accecato.
Un presagio, lo è senz’altro, questo pensa, mentre si ripete;  fidati, oltre le apparenze, ecco la direzione, la strada è qui, la strada è ora, ma devi essere svelto, che il semaforo non da’ altro tempo, qui più nessuno ne ha.  Prezioso, il tempo è danaro, oppure un’arma, certo nelle giuste mani. Rock and roll is dead, le auto davanti dan colpi di clackson, accelerano, sgasano, annunciano il via. <<Avanti, su! Che ti costa!?>>. Il guidatore pare pensarci seriamente, i due continuano a fissarsi. <<va’ bene, abbasso il finestrino, ma non fare scherzi!>>, il tizio annuisce poi aggiunge << dai su, fai in fretta, altrimenti scatta il verde!>> . <<fatto!>>, <<sporgiti>>, <<cosa devi fare?>>, <<è una sorpresa!>>, <<sicuro tutto ok!?>>, <<certo, tutto ok!>>, <<allora mi sporgo!?>>, <<ma sei scemo? Certo che si!>>. Il giovane finalmente si sporge.
Quattro signori conversando attorno ad un tavolo spalancano la bocca sgranando gli occhi.
Uno dei quattro li stropiccia più e più volte, poi fa’ agli altri tre <<dovremmo intervenire!?>>. Ed ora è il cameriere a tranquillizzare i suoi clienti. << comodi, comodi! È sempre la stessa scena, la vediam tutte le mattine alla stessa ora>>, <<dice sul serio?>> ,<<certo!>>.
<<ma è un pazzo!?>>, <<o cielo, no. direi proprio di no!>>, <<e allora!?>>, << solo uno che ha  perso il lavoro, ora fa il lavavetri…>>, il cameriere si ferma un attimo, sospira,  <<…e prima di iniziare col suo nuovo lavoro, sceglie l’idiota più pulito della fila e lo prende selvaggiamente a sberle, ogni giorno, alla stessa ora!>>. <<…>> i presenti in silenzio, guardano ora perplessi, <<robe da matti>>, <<… e botte da orbi!>>.
Ora scatta il verde. Gli ultimi due colpi vanno a vuoto…


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