La variegata e complessa congiuntura economica che da alcuni anni sta penetrando nelle ossa e nelle vite di milioni di persone dovrebbe costringere a riflessioni che devono essere attente e non superficiali.
Il potere di acquisto dello stipendio medio di un operaio è adesso una esecrabile pantomima di un passato benessere: con un buon stipendio mantenere una famiglia con comuni esigenze era fattibile. A costo di qualche sacrificio, ma era possibile. Uno stipendio odierno di circa mille euro equivale a poco meno di due milioni di lire: una simile retribuzione non era appannaggio di un operaio. Ma oggi con tale equivalente non è possibile avere lo stesso acquisto di beni o servizi.
È un’evidenza?
Ogni giorno usufruiamo di bene e servizi. Tali servizi hanno un costo. Lo hanno sempre avuto. Tuttavia, al di là della possibilità dei singoli o delle masse di disporre di denaro sufficiente per accedervi, il loro valore è stato deliberatamente aumentato. Non spetta a me stabilire da chi. Però ricordo che dopo qualche settimana dall’introduzione dell’euro lo stesso pacco di quadernoni che pagavo 2000 lire veniva scontrinato a 2 euro rendendo quindi attuata la falsa equivalenza di mille lire uguali ad un euro.
È un’evidenza?
La scarsità di potere di acquisto e le limitate possibilità economiche a cui le famiglie italiane hanno dovuto far fronte riscontrano come risultato una drastica selezione nei beni. A volte attorno al tavolo di un pub può capitare di vedere sedute cinque o sei persone ma solo un paio di birre davanti a loro.
È un’evidenza?
Nelle more di un’esistenza forzatamente rinunciataria è possibile imbattersi in gente che contrae debiti per le cose più futili e meno indispensabili. Una volta dei cari amici di famiglia mi rivelarono che avevano fatto un prestito con una finanziaria per andare un paio di settimane al mare. “Solo per i bambini” mi dissero. Rimasi perplesso. Ho il terrore dei debiti: gli unici che concepisco sono quelli per la casa o al limite una macchina.
È un’evidenza?
Credo che la vita stia spingendo molti ad aderire a modelli che non possono incarnare con le proprie forze. È il denaro che ci permette di accedere a quella materialità che vorrebbe definirci come individui. Senza di essi molti credono di non avere scelta.
La variegata e complessa congiuntura economica che da alcuni anni sta penetrando nelle ossa e nelle vite di milioni di persone dovrebbe costringere a riflessioni che devono essere attente e non superficiali.
Il potere di acquisto dello stipendio medio di un operaio è adesso una esecrabile pantomima di un passato benessere: con un buon stipendio mantenere una famiglia con comuni esigenze era fattibile. A costo di qualche sacrificio, ma era possibile. Uno stipendio odierno di circa mille euro equivale a poco meno di due milioni di lire: una simile retribuzione non era appannaggio di un operaio. Ma oggi con tale equivalente non è possibile avere lo stesso acquisto di beni o servizi.
È un’evidenza?
Ogni giorno usufruiamo di bene e servizi. Tali servizi hanno un costo. Lo hanno sempre avuto. Tuttavia, al di là della possibilità dei singoli o delle masse di disporre di denaro sufficiente per accedervi, il loro valore è stato deliberatamente aumentato. Non spetta a me stabilire da chi. Però ricordo che dopo qualche settimana dall’introduzione dell’euro lo stesso pacco di quadernoni che pagavo 2000 lire veniva scontrinato a 2 euro rendendo quindi attuata la falsa equivalenza di mille lire uguali ad un euro.
È un’evidenza?
La scarsità di potere di acquisto e le limitate possibilità economiche a cui le famiglie italiane hanno dovuto far fronte riscontrano come risultato una drastica selezione nei beni. A volte attorno al tavolo di un pub può capitare di vedere sedute cinque o sei persone ma solo un paio di birre davanti a loro.
È un’evidenza?
Nelle more di un’esistenza forzatamente rinunciataria è possibile imbattersi in gente che contrae debiti per le cose più futili e meno indispensabili. Una volta dei cari amici di famiglia mi rivelarono che avevano fatto un prestito con una finanziaria per andare un paio di settimane al mare. “Solo per i bambini” mi dissero. Rimasi perplesso. Ho il terrore dei debiti: gli unici che concepisco sono quelli per la casa o al limite una macchina.
È un’evidenza?
Credo che la vita stia spingendo molti ad aderire a modelli che non possono incarnare con le proprie forze. È il denaro che ci permette di accedere a quella materialità che vorrebbe definirci come individui. Senza di essi molti credono di non avere scelta.