Mi fa male lo stomaco e forse vomiterò

A proposito della troia di cui sotto.

Ieri l'ho vista mangiare un tramezzino. Uno di quelli presi dal distributore automatico. Una di quelle cose con due fette di pancarré farcite con colesterolo, coloranti, scarti di tonno e quasi maionese e qualche altra aberrazione.

Mangiava quella porcheria da sola seduta sulla panchina vicino all'ingresso.

L'ho osservata per alcuni minuti.

Tutto in quella donna sembrava voler incarnare il cliché di "Una donna in carriera" ma per lei non credo sia previsto un lieto fine. Il suo posto è stato conquistato nella maniera più scontata, volgare e triste che una donna possa utilizzare per raggiungere un ruolo di rilievo. Gira voce che, pur di "non interrompere la volata", abbia abortito: malignità, forse... che però potrebbero spiegare il divorzio dal marito... comunque cazzi suoi...

L'ho osservata per alcuni minuti e per un istante mi ha quasi fatto pena. Ho immaginato la tristezza della sua esistenza scandita unicamente da riunioni e call conference, il vuoto riempito con l'isterismo del suo tailleur manageriale, le cene di lavoro passate con gente a cui darà per sempre del lei. Non credo che la sua storia avrà un lieto fine e in fin dei conti non glielo auguro nemmeno: a ben vedere, quella sensazione di vuoto e freddo all'altezza della bocca dello stomaco che ho provato guardandola era disgusto e non pietà.

Se dovessi provare empatia nei suoi confronti mi preoccuperei seriamente: l'unica ragione sensata sarebbe un tumore cerebrale che altera le mie facoltà mentali o un'epilessia del lobo frontale.