Single e minicase è la fotografia dell’Italia del futuro. Tg2 Estate con costume, indaga sull’aumento delle persone che in tempo di crisi scelgono di vivere da soli e in appartamenti piccolissimi. In Italia esiste un altissimo numero di single (per scelta o meno), che affermano che vivere da soli ha decisamente molti lati positivi. Al primo posto dei vantaggi, la libertà decisionale, subito seguita dal fattore spese, che si riducono notevolemente. L’Istat come ogni anno ha fatto la fotografia all’Italia delle famiglie, restituendoci uno scatto che immortala la tendenza per l’avvenire di un paese che vivrà singolarmente.
Dai 25 fino ai 44 anni d’età, in genere, sono gli uomini a preferire la vita da single, rispetto alle donne; al contrario, nell’età più avanzata (dai 65 anni in poi) è il sesso femminile ad avere una maggiore propensione per la vita solitaria. È il boom delle persone che vivono da sole e nelle città questa percentuale sale in maniera esponenziale .

Un quadro decisamente negativo del nostro Paese quello che emerge dal rapporto annuale dell’Istat e se ci aggiungiamo il Pil in calo, la disoccupazione o le retribuzioni ferme, ecco che si spiega, come mai, la richiesta di case, si è ridotta a: 25 metri quadrati. Finito l’obbligo sociale che “costringeva” alla vita per sempre, in due, oggi, non solo è complicata la condivisione affettiva ma, si spende anche di più e in tenpo di crisi: coppia, figli e casa, sono diventati un lusso. Cambia il volto delle famiglie in Italia che oggi è sempre più composta dai single vedovi e non, monogenitori non vedovi e single per volontà.

In conclusione, i costi della crisi li pagano più i giovani, che si avviano ad essere la generazione che avrà un occhio di riguardo prima, al portafoglio, e poi al cuore!
