La crisi di Governo italiana vista dall’Europa

Creato il 30 settembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Photo credit: YanniKouts / Foter / CC BY

L’Europa, guardando in queste ore alla crisi di Governo  in Italia, scuote la testa e prova pietà.

“Alla follia della politica gli italiani sono abbastanza abituati”: così apre Das Bild, uno dei maggiori quotidiani tedeschi. La Germania, il Paese più potente d’Europa, quello che non sente la crisi (o che, per lo meno, non la sente come noi) non ha dubbi su come interpretare la crisi di governo italiana. Tutte le maggiori testate tedesche, dalle più socialiste alle più conservatrici, riportano con una certa ironica incredulità ciò che avviene in queste ore in Italia: follia, questo il concetto più ricorrente.

Das Bild intitola il suo articolo “Berlusconi fa cadere l’Italia nella crisi” e sottolinea in particolar modo come il destino del governo che ha promesso al mondo nuova stabilità per il Paese sia legato al benessere e ai guai di un solo uomo “Oder soll man sagen: an seinem Ego?” “o si dovrebbe dire: al suo Ego?”. L’articolo continua prendendo sostanzialmente in giro il Cavaliere, chiamato BeFRUSTconi (da Frust, frustrazione), che si dichiara vittima di un colpo di Stato dopo l’esito della sua condanna definitiva. Sempre Das Bild, in un altro articolo, descrive la rivolta contro Berlusconi avvenuta su Facebook, esordendo con un’esortazione all’ex premier a non guardare il social network, anche nel giorno del suo settantasettesimo compleanno. Il giornale lo descrive come “il miliardario dei media”, colui che “nel suo partito ha diritto illimitato di dettare legge”.

Il Tageszeitung descrive la situazione politica con un tocco di scetticismo e critica la posizione del Movimento 5 Stelle, che predica la collisione e vuole andare al voto nonostante la situazione critica delle finanze italiane.

Ma non è l’unico quotidiano a non vedere di buon occhio Grillo: anche die Welt, testata conservatrice, lo apostrofa come “il comico”, in un contesto che ispira tutto tranne che credibilità. Ed è proprio questa testata a descrivere come “drammatiche” le ultime ore della politica italiana. Il taglio del pezzo fa emergere il PdL come una sorta di farsa, di partito per modo di dire, in quanto deve la sua vita ad uno solo. Esprime anche la preoccupazione dell’UE per questa nuova crisi politica e per la recessione che sembra più grave del previsto. Ne esce bene il presidente Napolitano, che tenta di scongiurare un ritorno alle urne. Comune anche allo Spiegel quella che passa è la visione di un Paese in gabbia. Die Welt infatti dice: “il Cavaliere prende in ostaggio un intero Paese per la sua sconfitta legale”.

Forse proprio ciò che gli altri dicono del nostro Paese dovrebbe farci riflettere sulla situazione in cui siamo: soprattutto se gli altri sono la Germania, Paese che negli ultimi anni abbiamo preso come modello e che, purtroppo o per fortuna, usiamo molto spesso come sinonimo d’Europa. Berlusconi ne esce sostanzialmente sconfitto, non ci sono voci rilevanti in sua difesa. Ma anche il suo avversario Grillo è guardato con scetticismo e non considerato come una valida alternativa. Ne esce bene il premier Letta che, anche se un po’ ingessato, tenta di arrabattarsi e di tenere insieme ciò che ancora resta del governo.

Non molto diversa la reazione degli altri Paesi: El Paìs, il quotidiano spagnolo, ha sostanzialmente la stessa linea dei quotidiani tedeschi, descrivendo il pretesto dell’aumento dell’IVA come una sostanziale scusa per mascherare il reale conflitto di Berlusconi con Letta e Napolitano sulle questioni legali dell’ex premier.

Ancora più duro è l’articolo di Ridet su Le Monde che descrive il paesaggio della politica italiana come “sconvolto, commovente e isterico dove ognuno compete per la sua mediocrità, a suo vantaggio”, prendendosela tanto con Berlusconi (“il sospetto di Arcore”) quanto e, se si può, ancora di più con Beppe Grillo e con il suo movimento, di cui sottolinea i molteplici errori.


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