La crisi del debito che si è verificata in diversi paesi ( Spagna, Grecia, Italia, Irlanda etc…) aderenti all’unione europea ha messo a nudo i suoi principali limiti.
Questa Europa dominata dai banchieri e dai tecnici si dimostra incapace di rispondere ad una crisi che minaccia l’esistenza stessa dell’unione, che è rimasta solo un accordo tecnico tra gli stati membri e questo ha fatto si che si concentrasse un enorme potere nelle mani delle banche private e della BCE.
L’ U.E. cosi come è strutturata è poco democratica perché la BCE ( che è l’organo più importante dell’Unione) è controllata dalle banche ed il popolo non può influire sulle sue decisioni, mentre il parlamento europeo, che invece è eletto dal popolo, ha pochissimi poteri.
Per far uscire l’Europa dalla crisi occorre risolvere questo problema di democraticità e cambiare la politica economica comunitaria, se prendiamo come esempio il caso della Grecia notiamo che la BCE ha avuto gravi responsabilità nel peggioramento delle condizioni economiche richiedendo una rigida osservanza dei parametri del trattato di Maastricht.
Se vogliamo creare un’alternativa dobbiamo crearla in prospettiva europea e mondiale e per far ciò dobbiamo cercare di unificare le lotte contro il neoliberismo che nascono in tutta Europa, ciò è avvenuto nella giornata del 15 ottobre, ma occorre continuare la protesta affinché il movimento possa proporre un’idea di Europa diversa da quella dei banchieri e dei tecnocrati, cioè un’Europa più solidale e più equa.
Nel far ciò la sinistra europea dovrà fare un’importantissima azione di coordinamento per superare le divisioni esistenti nei diversi paesi e realizzare una proposta di alternativa comune, questo progetto dovrà coinvolgere tutte le forze di sinistra dai sindacati ai movimenti.
Diego Mazzucco – Coordinatore Giovani Comunisti