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La crisi non c’è. Ma siamo tutti dei minchioni.

Creato il 04 settembre 2011 da Nefarkafka666


È inutile. Per quanto mi sforzi di credere alle elucubrazioni intellettuali dei giornali e della televisione e per quanto possa prestare attenzione e credito dubbiosi alla gente nei bar non riesco ad essere sincreticamente convinto dell’unica tesi, priva di contraddittorio che da tre anni è l’unico argomento di discussione sociale.

La vexata questio, sinolo informe di chiacchiericci e di autorevoli pareri, è che il mondo occidentale sempre più globalizzato è attraversato da una crisi senza precedenti.

L’America è travolta dai crediti subprime: quasi nessuno sa cosa siano, ma a quanto pare sarebbero peggio di una supposta al titanio. Però, per quanto possa essere importante nel contesto economico mondiale la nazione della Coca Cola e del un presidente nobel per la pace con più fronti di guerra di un film di John Wayne, preferisco concentrarmi sul paese che presto privatizzerà le nuvole e venderà il Colosseo ai cinesi.

Al cielo si alzano le geremiadi, oscillanti tra l’isterico ed il piagnucoloso, ed i latrati di pensionati, lavoratori e disoccupati.

La sintesi maccheronica è che mancano i soldi per arrivare a fine mese.

L’occhio critico di un osservatore disincantato può rivelare un cinico e forse semplicistico “non è vero un cazzo”.

Le città si sono trasformate in cimiteri urbani intorno alla metà di giugno per poi riemergere dal coma solo da qualche giorno. In questo lasso di tempo le autostrade si sono riempite di automobili. La logica deduzione è che molti milioni di italiani hanno denaro sufficiente per lasciare le loro case, mantenere in efficienza una vettura e andare ai flutti, alle marine e alle villeggiature.

Ma questo è solo crasso qualunquismo.

Camminando in giro per molte città osservo spesso la gioventù contemporanea. Oltre a convincermi sempre di più della paurosa regressione delle giovani menti ottenebrate noto perplesso il proliferare di giocattoli costosi come tablet ed i-phone. La cosa mi stupisce. Sia perché è difficile credere che simili trogloditi abbiano i pollici opponibili e che sappiano usarli sia perché è difficile immaginare quale necessità simili trogloditi possano avere nei confronti di tali oggetti del desiderio.

Ma questo è solo crasso qualunquismo.

Non amo molto uscire la sera: preferisco ricevere gli amici in casa ed intrattenere i miei ospiti con un piatto di spaghetti aglio e olio ed un po’ di conversazione. Tuttavia per mantenere una parvenza di vita sociale a volte mi ritrovo a bere una birra o a mangiare una pizza in un locale pubblico. Anche nei giorni infrasettimanali capita spesso di dover prenotare e nelle città che ho modo di visitare con una certa assiduità vedo che ristoranti e pub stanno graniticamente con le saracinesche alzate ed i tavoli assiepati dei gomiti annoiati di gente che può permettersi la vita notturna.

Ma questo è solo crasso qualunquismo.

A volte mi capita di non riuscire a trovare parcheggio. Lo spazio disponibile per le strade negli ultimi vent’anni è diminuito. Le macchine sono di più e più grandi. I suv che affollano il centro sono carri armati con gli interni in pelle. Immagino non sia molto economico fare il pieno ad un veicolo che pesa 10 tonnellate e che fa tre chilometri con un litro.

Ma questo è solo crasso qualunquismo.

In altre parole ci sono clamorose evidenze che in realtà i quattrini ci siano. Questa considerazione è molto reazionaria e semplicistica. Oserei dire ristretta, buona insomma per una visione destrorsa e chiusa. Che non riesce a decodificare i segnali e gli elementi più articolati della realtà a favore di un orizzonte limitato nel quale le responsabilità sono sempre di qualcun altro e le proteste della gente non che gli immotivati piagnistei di gente che si lamenta solo per il gusto di farlo.

Ma questo è solo crasso qualunquismo?


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