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La Cuervoluciòn passa dall’Italia

Da Retrò Online Magazine @retr_online

Sta per giungere all’ultima tappa il viaggio on the road in Italia denominato “Cuervoluciòn”, commissionato dai Fratelli Gancia per promuovere la tequila José Cuervo in Italia e organizzato dall’agenzia di pubblicità Eggers2.0 di Torino. Molto più di un semplice tour, un contest, una grande festa itinerante, un progetto che porta in giro per l’Italia, sui social media, sulla rete e in televisione su MTV, un marchio e un’esperienza di viaggio. Sette squadre di tre ragazzi, di cui due viaggiatori e un video maker che li riprende, tentano di percorrere il nostro Bel Paese a costo “quasi zero”. Per ogni gruppo il video-maker filma, durante tutto il mese di luglio le tappe, le prove che i ragazzi hanno dovuto sostenere, i litigi, gli incontri e le difficoltà e di viaggiare on the road in Italia. Il premio per il vincitore sarà un viaggio in Messico alla scoperta dell’azienda della tequila Cuervo e per il video-maker un lavoro: seguire il ragazzo in Messico e farne un video. Tutte le riprese verranno passate su MTV, partner dell’impresa, per documentare il viaggio crossmediale. Abbiamo intervistato uno dei video-maker Mattia Giordano, 19 anni studente dell’Istituto Albe Steiner di Torino.
Come sei entrato in contatto con l’agenzia?
I ragazzi hanno partecipato ad un concorso, mentre per i video maker c’è stata una selezione in base al curriculum, alle esperienze e al materiale video presentato.
Come avete affrontato il vostro “viaggio in Italia” di goethiana memoria?
Abbiamo un budget molto basso 800 euro a testa e 1000 euro per il video maker, che devono durare tutto il mese, dobbiamo raggiungere delle tappe prefissate e vivere l’avventura. Viaggiamo con lo zaino, il mio è da 70 litri, più uno zaino con l’attrezzatura video. Dormiamo dove capita: per strada, a casa della gente, in stazione e testimoniamo le difficoltà di viaggiare in Italia in questo modo. C’è una troupe che ci segue comunque di supporto. Poi arriviamo alla tappa successiva dove è organizzata una serata.
Quali tappe avete toccato?
In  Sicilia si è tenuta la prima tappa di formazione, il progetto prevede 60 tappe in tutta Italia e l’ultima sarà in Sardegna per la festa finale con MTV e i responsabili di Cuervo. Le tappe sono diverse per ogni squadra, io ho fatto Taormina, Salerno, Napoli, Rimini, Milano, Donoratico, Pisa Genova, Bari, San Vincenzo, Torino, Vialfré, Bordighera Genova e Cagliari
L’incontro più strano?
A Salerno abbiamo conosciuto un tipo strano con la barba lunga che tesseva la sua rete da pescae  alla fine eravamo da sua nonna a pranzo. Raccontava di avere l’AIDS da 15 anni, sapeva tutto, era informato ma non si è mai curato. E’ stato anche in manicomio 15 giorni perché non voleva curasi né far curare sua moglie e suo figlio. Era un tutto fare e camminava scalzo per Salerno, portava con sé il bocchino della tromba e diceva di saperla suonare.
Quali prove dovete sostenere?
Ad ogni tappa abbiamo una prova, ad esempio dobbiamo creare un’orchestra con la gente del locale in cui si celebra la tappa e farla cantare, un’altra volta abbiamo dovuto costruire una coppa da consegnare ai vincitori. Ci sono anche delle prove per noi video-maker come creare un video in cui raccontiamo la storia di Cuervo o fare un cameo di un film ad esempio “I brindisi famosi”.
Che difficoltà hai incontrato?
Anzitutto viaggiare in autostop, che in Italia  è molto difficile, in Europa è più praticato, ma qui siamo ancora timorosi. E poi dormire per terra non è sempre comodo, nel retro di una pizzeria, nel salotto di uno sconosciuto, in tenda …senza tenda.
Il momento più surreale?
Ogni settimana dobbiamo estrapolare il momento più surreale. Il primo per noi è stato con il vecchio gruppo in cui Davide si è lanciato con il paracadute con i soldi del budget!
Cosa ti aspetti da questa esperienza?
Crescere dal punto di vista professionale. Sto imparando molte cose, ci incontriamo con gli altri video-maker, ci confrontiamo. Poi più visibilità e spero più lavoro. Come persona è una bella esperienza, avrei partecipato anche se non fosse stato un lavoro. E infine sto conoscendo l’Italia in un altro modo.
Qual è l’attrezzatura da viaggio del video-maker?
Tante pile per il led per le riprese notturne, io uso una macchina Nikon, gli altri hanno una Canon batterie di ricambio e schede di memoria da 32 giga, un MacBook per montare i video e un cavalletto.
Cosa fai per vincere?
Non mi interessa tanto vincere, ma mi attrae soprattutto l’aspetto professionale. È difficile cercare di rendere interessati i momenti vuoti, creare le situazioni del viaggio.
Tu frequenti una scuola di grafica e pubblicità, cosa ti ha dato la scuola?
Io lavoro già da alcuni anni, sono tornato a scuola per conseguire la maturità. Mi dà una cultura generale, ma tecnicamente serve molto la pratica.

www.cuervolucion.it/

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