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La culla dell’usato

Creato il 30 gennaio 2015 da Simone D'Angelo @SimonDangel
La culla dell’usato

Ad Alessandria d’Egitto l’antica “Via dei libri” è in declino

Si chiama via Daniele ma è conosciuta come “Via dei Libri” ed è la famosa strada di Alessandria, in Egitto, meta degli appassionati di libri antichi e rari da tutto il mondo. La sua reputazione era nota fin dal XIX secolo, da quando ha attirato l’interesse di intellettuali, scienziati, ricercatori e dei più grandi artisti egiziani e arabi che hanno goduto dei suoi tesori. Passeggiando tra i libri, posati in terra o nei vecchi scaffali di legno, la mente veniva attratta da titoli in arabo, francese, inglese. Ma non è più cosi: oggi questa via è diventata un mercato dell’usato di vestiti, elettrodomestici, pelletterie e libri contraffatti, perdendo così il suo splendore.

«Lavoro qui da mezzo secolo, in passato la via era piena di volumi provenienti dalle biblioteche di famiglie aristocratiche emigrate all’estero e messi all’asta e tra questi c’erano delle enciclopedie importanti – spiega Sayed Abdu, giornalaio – I miei clienti venivano da tutto il mondo, ebrei, armeni, greci, italiani, francesi, qui hanno sempre trovato quello che cercavano in ogni lingua, persino il principe Hussein, nipote di Ali Pasha, è venuto qui alla ricerca di una mappa antica di Alessandria».

Ahmed Awad è libraio da 40 anni, ha ereditato la professione del padre e del nonno. «I gusti dei lettori sono cambiati e c’è una forte recessione – afferma – I nuovi frequentatori della via sono ora i genitori degli studenti più piccoli alla ricerca di libri di testo usati. Gli studenti universitari non comprano più i libri di riferimento per le loro bibliografie, anche perché i loro genitori non hanno la possibilità di farlo. I giovani acquistano oramai solo libri e romanzi contraffatti». Awad ricorda con amarezza le glorie della via antica: «Nagib Mahfuz, Premio Nobel nel 1988, era mio cliente e prima di lui Tawfiq Al Hakim, Yusuf Idris, Anis Mansour e tanti altri scrittori».

Anche secondo Ali Sayed, 60 anni, da sempre frequentatore della via, «purtroppo i libri offerti adesso sono senza valore. Qui compravo fin da quando ero studente i libri preziosi e rari che ho ancora nella mia libreria, qui ho trovato libri autografati dal decano della letteratura araba Taha Hussein, dal presidente Anwar al-Sadat, mappe rare, lettere di politici di alto livello, monete, francobolli. Dopo la distruzione delle bancarelle da parte del Comune nel 2012 e malgrado le proteste degli abitanti per salvaguardare il valore storico della via, la condizione dei librai è peggiorata per la perdita di gran parte dei libri: alcuni hanno cambiato attività, altri ora vendono solo alla clientela proveniente dai Paesi arabi più ricchi».

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