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Ricordate la Dama del lago?
Qualcuno ha pensato che fosse solo un altro personaggio del mio blog. Almeno finché non ha sentito la sua voce in diretta su Puntoradio raccontare di un incontro con il terribile Basilisco.
Ebbene, la Dama ha inviato questo altro suo racconto, che per inciso mi ha fornito anche la spiegazione di quella furibonda tempesta scoppiata improvvisamente sul lago un pomeriggio di tarda estate dell’anno scorso.
«Come ricorderai la Maga ti ha parlato di una strega nera con cui ho avuto a che fare. Ho deciso di raccontarti qualcosa sul mio incontro con lei. Vivevo tranquilla sul mio lago, il lupo ed il gatto al mio fianco, la bambina a tenere compagnia alla mia solitudine. Un giorno, all'improvviso, sentii freddo. Un freddo pungente, che veniva da dentro, che mi attanagliava le ossa e le viscere.
“Che strano” pensai “siamo in piena estate, come posso sentire un tale gelo?”
Temevo di essermi ammalata... ma io non mi ammalo mai: vuoi per l'uso sapiente che faccio di erbe e piante, vuoi per i miei poteri. Mentre facevo tali considerazioni tra me e me, vidi un buffo ometto avvicinarsi alla mia casa; sembrava cercare qualcosa, o qualcuno... si aggirava e scrutava, annusava, toccava, spostava... il suo atteggiamento infastidì parecchio il lupo, che gli si piazzò immediatamente davanti, ringhiando e mostrando i denti.
Il gatto, dal canto suo, mi disse apertamente "non mi piace questo tipo: non mi sembra pericoloso, ma si porta dietro una scia di male".
Come sai bene il gatto raramente concede la sua voce e quando lo fa non lo fa con leggerezza. Non feci in tempo a soppesare le parole del gatto che apparve una vecchia ed orribile donna. Di colpo mi prese un terrore mai provato. Sentii che quella che avevo davanti non era un'innocua vecchina e mi preparai ad affrontare una situazione che non avevo mai affrontato. Sarei stata all'altezza? Sarei riuscita a reggere un confronto, anzi, uno scontro, con questa malefica strega? Sì perché, avrai capito, quella che avevo davanti era una strega. Ma non una strega come me: io mi limito ad usare i poteri che la natura e le fate mi hanno dato, mescolandoli ad una centenaria saggezza tramandatami dai miei Maestri. Lei era ben altro. Era una strega nera. Nera nell'anima, nera nelle viscere, nera come una notte senza luna in una gelida notte d'inverno.
Quello che successe non oso descrivertelo nei dettagli, perché sto male all'idea di tali ricordi; un male non solamente emotivo, ma anche fisico. Ti dico che fu uno scontro arduo: la strega cercò di annientarmi usando i suoi poteri malefici. Tutt'intorno si fece il silenzio, la luce calò, come durante un'eclissi. Il lago divenne grigio ed immobile. Il tempo sembrò fermarsi, e forse si fermò davvero. Non vedevo più nulla se non lei, le cavità vuote dei suoi occhi, al posto delle pupille delle orribili fiamme. Per poco non mi sconfisse. Lo ammetto. Non sono così forte da poter reggere contro un tale potere. Se sono ancora qui per raccontarti questa storia lo devo alla bambina ed al suo fatato popolo. Essi accorsero in mio aiuto ed insieme affrontammo quel demonio, ricacciandola da dove era venuta.
Prima di scomparire però (insieme al buffo ometto che le faceva da servitore) mi giurò che sarebbe tornata per terminare ciò che aveva iniziato. Ecco, ora sai il perché del mio esilio. Se sono lontana dal mio lago è per proteggere me stessa, il lupo ed il gatto, ma soprattutto quanti vivono attorno al lago: se la strega tornasse e scatenasse la sua furie per distruggermi, ne andrebbe di tutti coloro che sono nei paraggi.»
La Dama ha concluso la sua lettera promettendo che la prossima volta racconterà una storia di tutt’altra natura. Devo dire che ho accolto queste ultime parole con un certo sollievo. L’idea che un nuovo, definitivo scontro, tra la Strega nera e la Dama possa sconvolgere le placide rive del Lago d’Orta è di quelle che non lasciano dormire la notte.
Né me, né i miei lettori, credo.
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