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La decisione 2

Da Ata
Ata è in camera sua, davanti allo specchio.Un velo di rossetto, un'ultima pettinata ai capelli, poi si osserva pensierosa. Sì, può andare.Ha deciso, ormai, e non ritornerà sui suoi passi. Prende le ultime cose da mettere in borsa, chiude la lampo, poi la riapre, ricontrolla. Si sente nervosa e sa che, quando è nervosa, dimentica le cose.Infatti, come pensava, non ci sono i documenti. Li ha lasciati nell'altra borsa. Apre la porta dell'armadio e cerca la borsa nera. La sua mano trema un po'. Infila il piumino e apre la porta. Si volta un attimo indietro, osserva la stanza con sguardo perso, fa un sospiro ed esce."Allora hai deciso?" le chiede sua madre nell'ingresso.Lei annuisce in silenzio, seria."Non vuoi che ti accompagni? O che lo faccia qualcun altro? Almeno fino a..."Ata scuote la testa."No, mamma." risponde con aria grave. "Ci sono momenti, nella vita, in cui una donna deve stare da sola, fare le cose da sola."Sua madre annuisce stirando un sorriso preoccupato e l'accompagna alla porta.Lei prende le chiavi della macchina e inizia a scendere le scale.Al piano di sotto, trova sua cognata e i nipotini che l'attendono."Zia, allora vai?" le domanda Lò."Aora vai?" ripete Nà.Lei li guarda sgranando gli occhi. Non sa se ridere o piangere. Poi decide di sorridere, dev'essere positiva."Sì, vado.""In bocca al lupo!" le augura Sà."In bocca al lupo!" ripete Lò.Nà fissa tutti e tre spaventata."No!" grida. "Lupo mangia!" e scoppia in un pianto dirotto.Ata cerca di consolarla, ma la bambina è in piena crisi. Sà le dice di andare, calmerà lei la figlia. Così, lascia la sua casa con l'eco delle urla disperate della sua nipotina.Ecco, ora un filo d'angoscia inizia a serpeggiarle dentro.Scaccia subito i brutti pensieri, però, sale in macchina, fa un altro profondo sospiro, avvia il motore e va.

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