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Pourquoi? Per le lingue di fuoco del vulcano, quelle della Sciara, che quando raggiungono il mare portano la temperatura dell'acqua a 90 gradi. Beh, mi sembra un motivo inappuntabile. Mi chiedo solo perché l'unica spiaggia italiana da evitare sia proprio quella di Stromboli, la cui unica colpa è essere uno dei vulcani attivi più importanti al mondo (non a caso geologi e vulcanologi hanno classificato a livello internazionale la "fase stromboliana" per descrivere l'attività eruttiva esplosiva di media intensità con lancio di lapilli e ceneri).
Immediatamente penso a tutti i litorali cementificati, a quelli inquinati, agli scarichi industriali, alle mucillagini e ad altre amenità che caratterizzano molti chilometri di coste italiane.
La guida di Libération non ha sicuramente la pretesa di essere "scientifica" e riconosco anche una certa ironia in alcune descrizioni. Mi lascia solo perplesso, ripeto, che ci sia Stromboli. Non per puro campanilismo siculo. Certe colate laviche in Islanda o alle Hawaii possono essere pure più pericolose, temo. L'ultima eruzione tragica dello Stromboli è quella del 1930: 5 morti e decine di feriti. Pare che allora, come già nel 1919, le esplosioni furono causate da infiltrazioni di acqua marina nel camino vulcanico (al contrario di quanto avvertono da Libé, fu l'acqua a entrare in contatto con il magma e non viceversa!, ndr).
Stiamo parlando comunque dell'isola che fece da sfondo a uno dei classici del neorealismo italiano, Stromboli terra di Dio, di Roberto Rossellini con Ingrid Bergman (1950). A quel tempo, al massimo, la temperatura molto alta che avrebbe sconsigliato di fare un giro da quelle parti era dovuta piuttosto alla guerra tra la Bergman e Anna Magnani che si fece soffiare dalla diva svedese il ruolo di protagonista e per ripicca montò a Lipari la produzione di Vulcano di William Dieterle... ("guerra" che fece ri-scoprire le Eolie come mèta turistica, en passant)
Se poi a Libération non sono cinefili e preferiscono la letteratura, ricordiamo che già nel 1864 il loro connazionale Jules Verne ambientò a Stromboli la conclusione di Viaggio al centro della terra.
Un po' di rispetto, colleghi transalpini. Sapete come lo chiamano i suoi abitanti, lo Stromboli? Iddu, Lui. E pazienza se erutta e l'acqua si fa troppo calda ogni tanto. Come direbbe lo zio di Johnny Stecchino, «iè la natura».
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