Magazine Diario personale
La depressione è un male antico. "Malessere dell'anima" viene definita dai poeti, "ma è una malattia dell'umore". Nei tempi antichi, la depressione era causa di ricoveri coatti in manicomi lager, dove finivano la propria mera esistenza povere creature incomprese. Ai giorni nostri, la depressione, viene vista come la conseguenza di troppa sensibilità d'animo.
Nessuno sa perché ti prende questa bestia che ti ammorba, ti succhia tutta la tua volontà di agire, ti infracidisce la mente ed ogni pensiero si colora di grigio. Artisti del secolo scorso, hanno dato il meglio di se durante crisi depressive, hanno dipinto tele meravigliose, hanno composto musiche divine, hanno scritto poemi e poesie indimenticabili ma l'autodistruzione ha messo fine , insieme alle loro sofferenze, alla loro breve vita.
Non ho un animo artista e non ho la sensibilità d'animo di un artista, ma la sofferenza delle persone alle quali voglio bene mi deprime. I sintomi ci sono tutti, stanchezza, svogliatezza, insonnia, inappetenza e una gran voglia di "svanire nel nulla". Mi conosco molto bene e qualsiasi cosa succeda a me lo affronto come un leonessa quando caccia, prima studio la preda. Passo tutte le fasi, la protesta, la disperazione, il rifiuto poi il distacco, l'accettazione se non posso cambiare le cose, mentre altri si fermano alla disperazione e annichiliscono.
Ma quando si tratta della sofferenza delle persone che amo, allora mi sento impotente e inizio a soffrire nel cuore. I sintomi sono quelli della sofferenza dell'umore ma la mia è sofferenza del cuore. Non riesco a stare distaccata dalle persone che amo. Ma come si fa?
Non sono mai entrata in depressione per problemi o stress che mi riguardassero. Per primo protesto con tutta la forza che ho fino a disperarmi per ribellione alla condizione, poi rifiuto categoricamente il dover soffrire per una situazione che non posso cambiare e quindi l'accetto distaccandomi dal problema e lo faccio divetare una parte insensibile di me, so che cè ma non la sento.
Ma quando si tratta delle persone che amo....come posso fare? Come posso fargli fare quel percorso che a me viene così semplice? Mi sento impotente come se avessi un bambino al telefono che mi urla "ho paura di un cagnetto che mi ringhia i denti!!"-" Prendi un bastone e tienilo lontano da te"- gli direi.-" Ah..ah..ho paura mi stà mordendo mi fa male!!"- "Prendi quel cavolo di bastone e difenditi!!"- " Aiuto non so come fare mi morde!!!"- Ed io al telefono sono impotente e ascolto tutta la sua paura e il suo dolore..è straziante..straziante.
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