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La depressione stagionale

Da Quipsicologia @Quipsicologia

È possibile che nella stagione autunnale insorga una malinconia indefinita, senza un soggetto specifico, che in alcuni casi, può accentuarsi fino a diventare una vera e propria depressione definita dagli esperti come depressione stagionale (SAD), ossia un tipo di depressione che si presenta ciclicamente sempre nello stesso periodo dell’anno.

Il cielo si presenta spesso grigio al mattino, le piogge diventano più frequenti e corpose. Sono tutti segnali che preannunciano l’arrivo dell’inverno,  e allora capita di sentirci più irritabili e svogliati. Magari riposiamo male o facciamo fatica ad addormentarci. Sentiamo una graduale perdita delle energie, alle giornate grigie e uggiose reagiamo con umore velatamente triste. Le intemperie e la scarsità di luce ci fanno sentire più indifesi, aumentando la sensazione e il desiderio di rintanarci fino alla fine di questo periodo. In questa stagione può insorgere una malinconia indefinita, che in alcuni casi però può accentuarsi fino a diventare una vera e propria depressione chiamata depressione stagionale.

È bene non sottovalutare i sintomi della depressione stagionale pensando che siano dovuti esclusivamente al cambio di stagione: perdita di energie, svogliatezza, ritiro sociale, ansia, aumento dell’appetito, ecc…

Autunno e depressione stagionale

depressione stagionale

Sono iniziate le piogge,  l’autunno è ufficialmente iniziato…

È un’esperienza condivisa che all’arrivo dell’autunno ci prende un certo desiderio di ritirarci, starcene al calduccio ed evitare la frenesia di tutti i giorni. Allo stesso tempo è ben noto che dopo le vacanze estive ci rituffiamo nei ritmi frenetici della nostra routine quotidiana dalle quali ahimè non possiamo sottrarci. Il poeta portoghese, Fernando Pessoa, scriveva, a buon ragione, nel suo Il libro dell’Inquietudine: “Dopo il primo caldo meno intenso dell’estate finita, nella casualità delle sere, il cielo vasto ha assunto delle tonalità di colore più tenue, ritocchi di una fredda brezza che annunciavano l’autunno. Non era ancora l’ingiallirsi del fogliame, o la caduta delle foglie, né quella vaga angoscia che accompagna la nostra sensazione di morte esteriore, perché sarà anche la nostra. Era come una fatica dello sforzo esistente, un sonno
impreciso sopraggiunto negli ultimi atti dell’azione. Ah, sono sere di una indifferenza così triste che l’autunno, prima di cominciare nelle cose, inizia dentro di noi”. A volte, i poeti, sanno fotografare meglio di qualsiasi psicologo cosa si muove all’interno di noi stessi, e questa ne è la riprova.
D’altronde già nell’antichità era stato osservato che i disturbi dell’umore, come la depressione,  sono sensibili ai cambi di stagione.  Lo osservava Ippocrate nel 400 a.C. e molti secoli dopo il barone Larrey Dominique-Jean, medico di Napoleone Bonaparte e direttore del servizio sanitario della spedizione in Egitto, il quale osservava come un clima mite e un ambiente luminoso influiva positivamente sulle prestazioni dei soldati in battaglia.

Esistono alcuni studi, anche recenti, che confermano quanto le modificazioni stagionali dell’umore sono strettamente correlate alla lunghezza del fotoperiodo, ossia alla durata delle ore di luce all’interno di una giornata. Certo, sembrerà alquanto bizzarro, ma gli studi  dimostrano che la quantità di luce alla quale siamo esposti può influenzare il nostro equilibrio bio-psichico e quindi il nostro livello di benessere. Di conseguenza, come con il sopraggiungere dell’autunno gli alberi iniziano ad ingiallirsi, a perdere le loro foglie, a rallentare la propria crescita e il flusso di energia vitale in previsione del riposo invernale, anche noi esseri umani iniziamo in qualche modo a perdere le nostre energie e la nostra vitalità, fino, in alcuni casi, a strutturare una depressione.

L’inverno pertanto porta con sé antichi motivi di inquietudine e di abbattimento, poiché la natura che si denuda entrando in letargo, richiama in qualche modo la fine della vita. Non a caso gli antichi romani festeggiavano Dies Natalis Solis Invicti per sancire il ritorno alla vita, la fine delle giornate buie, la vittoria del Sole e quindi della luce sulle tenebre.

PUNTI SALIENTI DELLA DEPRESSIONE STAGIONALE

 

  • La depressione stagionale è un disturbo ciclico.
  • I sintomi compaiono i periodi precisi dell’anno.
  • L’insorgenza è graduale, dapprima i sintomi sono lievi per poi aggravarsi nel corso della stagione.
  • Sintomi nella depressione autunnale: ritiro sociale, irritabilità, perdita di energie, basso tono dell’umore, perdita di interessi, aumento dell’appetito, variazione del peso corporeo, difficoltà nel concentrarsi, difficoltà nell’addormentarsi e tendenza nello stare più tempo a letto.
  • È sempre meglio affrontare il problema alle prime avvisaglie e con le terapie opportune

“Non è ancora autunno, nell’aria non c’è ancora il giallo delle foglie cadute o la tristezza umida del tempo che più tardi si farà inverno. Ma c’è una traccia di tristezza anticipata, un dolore indossato per il viaggio, nel sentimento in cui siamo vagamente attenti ai diffusi colori delle cose, al tono diverso del vento, alla quiete più grande che, quando scende la notte, si diffonde nella presenza inevitabile dell’universo”.
Fernando Pessoa, Il Libro dell’inquietudine


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