di Angelo D'Amore. Il voto siciliano mette in chiaro principalmente tre cose: l'astensionismo, l'ascesa del M5S e l'ingovernabilità. La gran parte del popolo siciliano di destra, non si reca alle urne, sentendosi orfano di una valida coalizione rappresentativa, ormai frantumata, divisa e allo sbando. Il "laboratorio" siciliano propone una nuova coalizione, quella in cui c'è l'alleanza tra PD e UDC, forzatura politica che può esistere in Sicilia, abituata ad ammucchiate clientelari ma che sarà difficile da riproporre a livello nazionale. Il M5S si conferma realtà emergente, movimento che tutti continuano a vedere come forza anti-politica a cui viene dato poco credito ma che, gradualmente, in tanti iniziano a intravedere come necessario interlocutore politico. Il neo-governatore Crocetta, non potrà legiferare senza l'appoggio degli altri partiti, in un territorio stremato dalla crisi a da lustri di sprechi istituzionali-autonomisti. Se le elezioni amministrative in Sicilia, dovevano rappresentare una cartina di tornasole per l'appuntamento della prossima primavera nel Paese, di certo non possiamo stare tranquilli. L'incertezza è notevole. Nel PD ci saranno le primarie dall'esito molto incerto. Caos totale nel PDL, in piena guerra tra bande. Berlusconi ha finito di essere collante di una forza variegata, il suo illusionismo mediatico non produce più effetto. Casini sta alla finestra, non sapendo con chi allearsi. Vendola vede sminuito il suo carisma di oratore intellettuale, Di Pietro a sua volta, si trova a gestire imbarazzanti situazioni interne relative all'amministrazione dei fondi del partito. Fino ad aprile, ci saranno altri scandali, altre ruberie della casta. Speriamo ci sia almeno un più equo sistema elettorale. Gli elettori volteranno le spalle alla politica o abbracceranno il nuovo che avanza?
Magazine Politica Italia
La Destra orfana di una valida coalizione, diserta il voto!
Creato il 02 novembre 2012 da Freeskipper
di Angelo D'Amore. Il voto siciliano mette in chiaro principalmente tre cose: l'astensionismo, l'ascesa del M5S e l'ingovernabilità. La gran parte del popolo siciliano di destra, non si reca alle urne, sentendosi orfano di una valida coalizione rappresentativa, ormai frantumata, divisa e allo sbando. Il "laboratorio" siciliano propone una nuova coalizione, quella in cui c'è l'alleanza tra PD e UDC, forzatura politica che può esistere in Sicilia, abituata ad ammucchiate clientelari ma che sarà difficile da riproporre a livello nazionale. Il M5S si conferma realtà emergente, movimento che tutti continuano a vedere come forza anti-politica a cui viene dato poco credito ma che, gradualmente, in tanti iniziano a intravedere come necessario interlocutore politico. Il neo-governatore Crocetta, non potrà legiferare senza l'appoggio degli altri partiti, in un territorio stremato dalla crisi a da lustri di sprechi istituzionali-autonomisti. Se le elezioni amministrative in Sicilia, dovevano rappresentare una cartina di tornasole per l'appuntamento della prossima primavera nel Paese, di certo non possiamo stare tranquilli. L'incertezza è notevole. Nel PD ci saranno le primarie dall'esito molto incerto. Caos totale nel PDL, in piena guerra tra bande. Berlusconi ha finito di essere collante di una forza variegata, il suo illusionismo mediatico non produce più effetto. Casini sta alla finestra, non sapendo con chi allearsi. Vendola vede sminuito il suo carisma di oratore intellettuale, Di Pietro a sua volta, si trova a gestire imbarazzanti situazioni interne relative all'amministrazione dei fondi del partito. Fino ad aprile, ci saranno altri scandali, altre ruberie della casta. Speriamo ci sia almeno un più equo sistema elettorale. Gli elettori volteranno le spalle alla politica o abbracceranno il nuovo che avanza?
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