Il sistema attuale è costruito senza tener conto dei cittadini. I poteri economici finanziano la politica, consentono ai candidati, assieme allo Stato, di pagare le spese elettorali, i politici fanno le leggi su commissione e i poteri economici ne vengono avvantaggiati. Gli editori dei massmedia sono fondamentali, ma non solo loro, anche i grandi inserzionisti. Chi non lo vede? Il circuito è vizioso. Puoi votare solo l’esponente di un potentato o dell’altro potentato. Sarà un modo semplice e banale di esprimersi ma chi non vede che i cittadini non entrano nelle decisioni?
Puoi scegliere Renzi o Bersani, i quali sono entrambi irretiti nelle maglie dell’Europa. Chi vuole il condono fiscale vota a destra. Il Trattato di Maastricht è del 1992: c’erano vent’anni di tempo per adeguarsi a quei parametri o cambiarli. Una classe dirigente lungimirante l’avrebbe fatto, nel suo insieme, tutte le forze politiche senza eccezione.
Il Trattato è stato fatto quando la crescita del 3% del Pil era molto più facile che oggi. La Germania è andata anche ben oltre il 3% recentemente: è un’eccezione e ha avuto una storia ben diversa dall’Italia, dalla Francia, dalla Grecia, dalla Spagna negli ultimi vent’anni.
I cittadini in questi giochi continentali sono esclusi. Possono votare ma tutti i candidati sono condizionati da poteri irraggiungibili, anche perché l’Europa non si è federata realmente, non si sono formate associazioni europee partecipate, sindacati europei, partiti veramente europei, i popoli di lingua diversa non si parlano abbastanza e le differenze nazionali sono troppo forti. Il polilinguismo dovrebbe essere ormai la regola da anni e l’internazionalità delle scelte politiche dovrebbe essere scontata da tanti anni.
Allora tanto valeva non firmare quel Trattato.
I referendum sull’acqua sono un caso particolare: i cittadini hanno avuto la gioia di partecipare e votare non per un principio ideologico o un partito, ma per una visione del mondo, della vita, dell’economia. L’acqua dev’essere accessibile a tutti nel mondo e senza speculare sui prezzi. Il concetto di fondo è chiaramente planetario. Non ci si può ridurre alla lotta per le poltrone o quattro soldi in più, che i privati realizzano ugualmente in altri settori. Davvero in questo mondo le società private non riescono a far profitti? Basta leggere i listini di Borsa. Utili enormi e distribuzione dei dividendi agli azionisti. Davvero devono piangere questi colossi del capitalismo europeo?
In provincia di Cremona si riesce addirittura a ridurre un principio che riguarda tutti gli esseri viventi del pianeta Terra a una poltrona rossa o blu o verde? Che ci vuole ad ascoltare i propri elettori?
E’ pericolosissimo ascoltare i cittadini. Vanno guidati. Cambiando parola ma non concetto di fondo, dominati.
E la destra è essenzialmente questo: avere un capo, e il capo deve essere il più forte, battere tutti gli altri contendenti, essere cattivo.
Il presidente della Provincia Salini si è comportato appunto così. Da capo che forza le leggi e le procedure per domare la forza popolare.
Si meriterebbe un’opposizione frontale, costante, senza sconti, senza compromessi, senza concessioni di alcun tipo. Salini è stato calato dall’alto (Formigoni, Giorgetti… poco importa ricostruire il passato) per eseguire gli ordini. E’ il modello locale delle politiche europee, antipopolari, che drogano i cittadini tramite i massmedia e cercano di persuaderli ad accettare ogni forzatura.
In una democrazia falsa come questa, l’opposizione costante è un dovere civile.