Alcuni scienziati del Gladstone Institutes affermano che la dieta chetogenica può contrastare il processo di invecchiamento. Essa si basa sul presupposto che un’alimentazione ricca di proteine e di lipidi e povera di carboidrati mantiene costanti i livelli di insulina, permettendo così di evitare l’accumulo di grasso e di favorire il suo utilizzo a scopo energetico. Portando i livelli di glucosio al di sotto dei limiti raccomandati, il corpo è costretto ad attingere energia dalle proteine e dai lipidi. Questo tipo di regime alimentare potrebbe anche aiutare le persone a combattere le malattie legate all’avanzare dell’età, come le malattie cardiache, il cancro ed alcune forme di deterioramento mentale. Nel corso degli anni, sono stati condotti degli studi che hanno dimostrato che la limitazione delle calorie rallenta l’invecchiamento ed aumenta la longevità. Gli scienziati si sono concentrati in modo particolare sul corpo chetonico βOHB, la principale fonte di energia dell’organismo durante l’esercizio fisico o il digiuno, che combattendo lo stress ossidativo, protegge le cellule dall’invecchiamento. La gestione dello stress ossidativo attraverso una dieta alimentare, permette di ridurre i radicali liberi presenti all’interno del corpo umano, proteggendo così le cellule dall’invecchiamento. L’aumento di βOHB aiuta a prevenire i danni procurati da questo tipo di stress, in quanto è in grado di attivare dei geni che, combattendo lo stress ossidativo, rallentano il processo di invecchiamento. Questa scoperta ha una notevole importanza, visto che permette agli scienziati di lavorare per sviluppare nuovi trattamenti con cui contrastare malattie neurologiche, come l’Alzheimer, il Parkinson, l’autismo e altre lesioni cerebrali che affliggono milioni di persone in tutto il mondo.




