Magazine Diario personale
La dieta dimagrante è quella cosa che inizi a fare quando hai toccato il fondo della tua autostima, quando ti schifi guardandoti nelle fotografie e ti saltano i bottoni dei jeans, intraprendi la dieta nel momento in cui ti si slabbrano le cerniere, scuciono le gonne, o quando alzi un braccio per salutare qualcuno e subito sguscia fuori la pancia che tenevi segretamente acciambellata sul tuo torace.
La dieta è privazione, rinuncia, riduzione, eliminazione, già questo sarebbe sufficiente a renderla odiosa, tutti vorremmo poter aggiungere, abbondare, esagerare nella nostra vita con le cose goduriose, con il buon sapore, con il conforto di qualcosa di piacevole, toglierle e limitarle ci getta in una situazione di punizione, di mancanza.
La dieta è quella cosa che nessuno ti aiuta a portare avanti, tutti intorno ti dicono:" ma stai benissimo ANCHE così" oppure: "ma mangia che ti frega!" e tu ti senti in imbarazzo a rifiutare piatti appena preparati, torte di compleanno, polente con salsicce fumanti nei giorni di festa con gli amici.
La dieta ti fa sentire superficiale, sai bene che la vita è fatta di cose molto più importanti, di dolori e preoccupazioni e che almeno con il cibo, bisognerebbe sentirsi liberi, ma tu, così proprio non ti puoi vedere e soprattutto non ti puoi sentire, ti da fastidio anche scendere le scale e percepire nettamente quelle zavorre che ti ancorano a terra, non sopporti più sfiorare con la mano il gluteo trasbordante, il panciotto ripieno, il doppio mento allegro.
Finalmente convinta, vai in giro con 80 grammi di bresaola, prendi a calci il filone di Genzano, dichiari guerra al lievito, sputi sui carboidrati, tagli milioni di finocchi e carote, ingurgiti freddi yogurt magri mentre vorresti mangiare un panino con la porchetta completo di crosta croccante.
La dieta è quella cosa che continui a fare con grande sacrificio e spirito di abnegazione, poi, dopo mesi, hai finalmente perso 15 chili e ti accorgi che hai completamente smarrito le tette.
Ti dispiace molto questa cosa delle tette, perché ti piacevano, ti sembravano proprio gradevoli, femminili, tonde, amavi guardarle o lasciare che le guardassero con bramosia maschile.
Allora, riprendi lentamente a mangiare, ti lasci andare, pensi che se mangi un po' di più non ti farà male, magari questo rimpolperà i seni.
Inesorabilmente riprendi peso, lentamente ricompaiono le mammelle di un tempo, sei quasi felice, poi ti guardi di nuovo giù, lontano dalle tette e ti rendi conto di avere un'altra volta il culo come una portaerei.
La vita è piena di scelte difficili.
Culo normale e tette belle non ci sono concesse, mannaggia ai pescetti.