Queste due, Rory Freedman e Kim Barnouin, sono giovani e simpaticamente svalvolate.
Le sigarette sono per perdenti. Fanno molto anni Ottanta e sono totalmente fuori moda (…). Fumare è decisamente out.
D’altronde, se il target è un pubblico giovane (e femminile), inutile spiegare le conseguenze chimiche del tabacco e dei veleni nel corpo, molto meglio buttarla sulla moda. Penso che frasi del genere possano essere molto più efficaci di un intero corso per smettere di fumare. Aggiungo io che quelli che fumano puzzano. Inutile spendere soldi in creme e mentine: puzzano.
“La mattina, non rivolgetemi la parola finché non ho bevuto un caffè.” Uhm… Patetico! (…) non dovreste aver bisogno di nulla per svegliarvi. Se non riuscite a farlo, è perché siete dipendenti dalla caffeine, dormite troppo poco o siete genericamente delle sciattone poco sane.
Uh, la parola “sciattona” è come un pugno in faccia, no?
Battute a parte (e ce ne sono alcune di meritevoli quando parlano di cacca) le due tipe si basano su ricerche scientifiche di non poco conto ma poco pubblicizzate (“Non lasciatevi cullare dalla convinzione che le istituzioni vigilino sulla sicurezza del nostro cibo”), senza dimenticare l’aspetto etico.
Altro punto a favore: la lista dei prodotti alimentari ammessi è stata adattata al contesto italiano, dunque si trovano marche italiane (non impronunciabili nomi americani da ordinare solo via internet).