Magazine Diario personale

La differenza

Creato il 25 giugno 2013 da Povna @povna

Gli esami procedono a ritmo serrato. E’ una ruota che gira, inesorabile. La ‘povna, piano piano, prende misure e aggiustamenti. Mentre intanto si snodano, per tutti, decisioni irrevocabili, in vista degli orali. Ieri infatti la Terza Prova si è conclusa a Scuola Bestia e a Scuola Bella, portandosi con sé la valutazione definitiva degli scritti, con annessi risultati.
Così – mentre da un lato tiene a bada Goniometra (che si rivela la vera mina vagante: “Il suo problema è che, come dicono a Roma, non sa né parlare, né star zitta” – ha chiosato oggi la collega Artemide, cui la ‘povna raccontava) – dall’altro la ‘povna entra nel vivo del suo ruolo presidenziale schietto. Perché, quando si parla di scrutini degli scritti, e di affissioni all’albo, e di prove da correggere, la faccenda deve farsi, di necessità, collegiale e delicata.
A Scuola Bestia le cose sono andate, per quel che si può, discretamente. La ‘povna, anche se la parola è brutta, prova soprattutto compassione per questi malmenati alunni. Perché di certo non sono studiosi, e nemmeno troppo forti; eppure, in ogni loro gesto, si legge lo sguardo, nel migliore dei casi basso basso, del cane che è stato preso a calci, per la durata di un triennio, dai suoi stessi professori. E’ difficile, venendo da queste desolate condizioni di partenza, vedere nell’esame l’occasione di un riscatto. La ‘povna ci proverà, ma non sarà semplice. Per intanto, ha fatto metter loro voti variegati e giusti, cercando di giudicare nel merito di tutto, in maniera, per ciascuno di loro, individuale.
A Scuola Bella (dove ieri hanno svolto una terza prova sotto una grandinata da giorno del giudizio che, sul tetto del prefabbricato, pareva una mitraglia) la situazione è opposta. E i sedici valorosi che compongono la classe sono il frutto – rilassato, disinvolto ed educatissimo – di una misura armonica e costante di autorevolezza e amore. Alla ‘povna, questi giovanottoni aperti stanno (va da sé) molto simpatici. Ha imparato i loro nomi nel giro di un’oretta. E, quando si è trattato di riunirsi per discutere i risultati delle prove, insieme agli altri, ogni compito portava l’immagine netta di un volto preciso.
Vi è tra loro SuperNerd, che vola per la lode insieme al 100. Ma ci sono anche molti altri ragazzi capaci e intelligenti. Ed è proprio su due di loro che la ‘povna ha sentito, ieri per la prima volta, il senso della sua presidenziale scelta, restituendo idealmente così, in un ‘prendi e dai’ costante, l’equilibrio mostrato dall’indimenticata PresidentA verso l’Onda ormai lontana.
Sottile e Impegnato, infatti, raggiungono la correzione delle prove quando manca a tutti e due un punto per andare a bonus (e aspirare a voti oltre al 90): ad entrambi è stata valutata in prima istanza solo 12 su 15 la traccia di Italiano.
“Fermiamoci un momento” – osserva calma la ‘povna – “A me questi ragazzi paiono molto meritevoli. Vi chiedo di riflettere, e soprattutto di riguardare le prove, tutte quante. Raccomando anche di tenere presente che, a norma ministeriale, la differenza tra “correzione” e “valutazione” è molta. E che, per prassi che ci è stata ripetuta anche martedì scorso, il giudizio dell’esame non può prescindere, comunque, dal profilo del ragazzo nel suo insieme”.
Goniometra sta per iniziare uno sproloquio personale e a voce alta (“Però quel che dici vale fino a un certo punto, un voto è un voto, e resta tale”), ma alla ‘povna il tempo sembra prezioso, e a servizio dei ragazzi: “Non sono io che lo dico, ma la legge. Comunque in questo caso parliamo della prima prova, in prima istanza. Vi chiederei di rileggere ancora una volta, insieme, entrambe. Per vedere cosa fare”.
Hanno svolto il saggio neurologico, e gli omicidi politici, rispettivamente; chiamando in causa una serie di idee non scontate e, anzi, spesso personali e intelligenti. La forma è corretta, tutta; anche se talvolta proprio la volontà di non ricalcare in maniera pedissequa la traccia ha reso qualche giro di frase (complice una grafia non proprio bella) di difficile lettura.
La ‘povna pronuncia l’ultima parola, chiude i fogli, tutti aspettano.
“Io credo che si possa alzare a 13/15 senza alcuna remora” – nella sua proposta è sicura di sé, con voce calma. “Non regaliamo loro niente: solo la possibilità, doverosa e inestimabile, di giocarsela all’orale”.
Unanimità, tutti contenti; verbale e pubblicazione all’albo.
La ‘povna lascia Monastera con il sorriso sulle labbra. “Sono stanca, ma felice. Oggi ho fatto la differenza” – rivela alla Testarda, che la chiama per parlarle dell’esame delle bimbe. “Vale a dire” – prosegue con un sospiro di soddisfazione (mentre la sua alunna, lo sa, le sorride di riflesso) – “il motivo per il quale ho scelto, pur sapendo che sarebbe stato tosto, di andare a fare il Presidente”.
Anche le loro prove – la Testarda la ragguaglia – si snodano tranquille (e tempo dodici ore i tabelloni saranno là, a dimostrare che le previsioni erano giuste).
Ultimati i racconti, si aggiornano ad un prossimo giorno. La grandine ha pulito l’aria, che ora è fresca fresca. Martedì è di libertà, per tutte quante. Prima che – la ruota gira, e non si ferma – domani inizino gli orali.


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