Ci sono quelle tratte nella vita che fanno parte di noi. Quelle distanze che colmiamo con un viaggio. Spesso e volentieri odiate, rei di separare il presente. Allora cerchiamo di annullarle, percorrendo chilometri e chilometri che andranno ad accumulare minuti di vita vissuta. La tratta che separa due vite, due mondi, due cuori, spesso è breve, talmente breve da risultare insignificante, ma alle volte può valere molto più di più, delle ore, giorni in alcuni casi, attimi dove desiderio e sofferenza si contendono il ruolo da protagonista, e sta a noi decidere chi avrà la meglio. Dicono che per vivere al meglio bisogna saper usare intelligenza e buon senso, imparare a dosarli come una perfetta bilancia, ma dicono anche che le bilance perfette non esistono, e che alle volte per vivere appieno devi unire il tutto con un pizzico di follia, vale a dire: intelligenza e buon senso si, ma troppo razionalità no. Alle volte mi chiedo cosa ci sia di razionale in una distanza, in quella tratta che separa e unisce, semplicemente niente, come in molti altri limiti che ci impone la vita. Quella tratta, quel percorso che farai ogni qualvolta il desiderio lo imporrà, non avrà niente di razionale o logico, ma diventerà la distanza per cui vale la pena vivere.