Martedì 27 marzo mi sveglio, dopo una serata passata a leggere parte di Battle Royale (con incubi annessi), e decido che voglio parlare di distopia. Ma con chi, che in casa non c’è nessuno a cui interessi la cosa?
Apro Twitter e scopro Storify, un sito dove posso scrivere una storia grazie ai tweet, ai post, alle foto… così decido di crearne uno dedicato alla letteratura distopica, con l’hashtag #distopia ed è subito boom (nel giro di un’ora, grazie ai tweet della rete si era già al 6° posto dei Trend Tweet Italiani).
Con l’aiuto dei tweet di librisulibri, FaziEditore, Einaudieditore e 40kITA, la mia storify diventa subito un trend, alimentato anche dai collaboratori di Scritty come Ewan (i cui tweet hanno praticamente scritto l’intera prima parte).
Da questo enorme collage è venuta fuori spontaneamente una serie di libri più o meno noti che hanno in comune il carattere distopico della trama, ma prima di andare ad elencare questi libri e film, vediamo cosa ci dice kiwipedia sull’argomento:
Per distopìa (o antiutopìa, pseudo-utopia, utopìa negativa o cacotopia) si intende una società indesiderabile sotto tutti i punti di vista. Il termine è stato coniato come opposto di utopia ed è soprattutto utilizzato in riferimento alla rappresentazione di una società fittizia (spesso ambientata in un futuro prossimo) nella quale le tendenze sociali sono portate a estremi apocalittici.
Secondo l’Oxford English Dictionary, il termine fu coniato dal filosofo John Stuart Mill nel 1868, che si serviva allo stesso tempo anche di un sinonimo coniato da Jeremy Bentham nel 1818, cacotopìa. Entrambe le parole si basano sul termine utopìa, inteso come il luogo dove tutto è come dovrebbe essere. Distopìa è quindi l’esatto opposto, cioè un luogo del tutto spiacevole e indesiderabile. Spesso la differenza tra utopìa e distopìa dipende dal punto di vista dell’autore dell’opera. I testi distòpici appaiono come opere di avvertimento, o satire, che mostrano le tendenze attuali estrapolate sino a conclusioni apocalittiche. La differenza con l’utopìa sta quindi nel fatto che la distopìa si basa su una società attuale, spostando però l’interesse su un’epoca e un luogo distanti o successivi a una discontinuità storica, come nelle opere fantascientifiche di H.G. Wells.
Tra le opere di rilievo del filone distopico vi sono le narrazioni fantapolitiche antitotalitarie della prima metà del Novecento, tra cui Il tallone di ferro (The Iron Heel, 1908) di Jack London, Qui non è possibile (It Can’t Happen Here, 1935) di Sinclair Lewis, Antifona (Anthem, 1938) di Ayn Rand e 1984 (Nineteen Eighty-Four, 1984) di George Orwell.
Nella narrativa un numero considerevole di storie di fantascienza, ambientate in un futuro prossimo e appartenenti al genere cyberpunk, usa le regole della distopìa per delineare mondi dominati dalle corporazioni high-tech in cui i governi nazionali stanno diventando sempre più irrilevanti. È dunque il genere della fantascienza post apocalittica quello che più caratterizza la narrativa distòpica.
Un genere ostico quello della distopia, che nasce anche come intento sociologico, un indizio della società odierna, al punto di aver influenzato la letteratura young adult, come Hunger Games o Divergent.
LIBRI:
- 1984 – George Orwell
- Fahrenheit 451 – Ray Bradbury
- Battle Royale – Koushun Takami
- L’uomo in fuga – Stephen King
- La lunga marcia – Stephen King
- I figli degli uomini – P.D. James
- Il signore delle mosche – William Golding
- Unwind – Neal Shusterman
- V for Vendetta – Alan Moore
- Le opinioni di un Clown – Heinrich Boll
- La Jetée – Chris Marker
- La macchina del tempo – H.G. Wells
- Il mondo nuovo – A. Huxley
- Noi – Zamjatin
- Non lasciarmi – Kazuo Ishiguro
- L’uomo che voleva essere colpevole – Stangerup Henrik
- Questo giorno perfetto – Ira Levin
- La peste scarlatta – Jack London
- Regno a venire – James Graham Ballard
- Roma senza papa – Morselli
- Minority Report – Philip K. Dick
- La fattoria degli animali – George Orwell
- Il sole nudo – Isaac Asimov
- Arancia meccanica – Anthony Burgess
- La svastica sul sole – Philip K. Dick.
- Il pianeta delle scimmie – Pierre Boulle
- Survivor – Chuck Palahniuk
- Hunger Games – Suzanne Collins (young adult)
- La ragazza di fuoco (Catching Fire) – Suzanne Collins (young adult)
- Il canto della rivolta (Mockingjay) – Suzanne Collins (young adult)
- Divergent – Veronica Roth (young adult)
FILM:
- V x Vendetta
- Fahrenheit 451
- Battle Royale
- Hunger Games
- I figli degli uomini
- Minority Report
- Arancia Meccanica
- Il pianeta delle scimmie (e sequel)
- Non lasciarmi
- Nel duemila non sorge il sole
- L’uomo che visse nel futuro
- Blade Runner
- Atto di forza
- Dredd, la legge sono io
- Matrix
- Wall.E
Vi ricordo che lo storify non è chiuso ed è possibile partecipare semplicemente twittando il vostro pensiero con il tag #distopia
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