Il ruolo che ha avuto la chiesa ortodossa, sia quella greca che quella serba, nei confronti degli Albanesi, in diversi momenti storici, è stato a dir poco negativo. I chierici ortodossi, in maniera aperta o nascosta, hanno cospirato per l'eliminazione degli Albanesi. Per i chierici serbi gli Albanesi erano serpi velenose cui si doveva schiacciare la testa, dovevano essere eliminati, ammazzati[1]. La più alta istituzione spirituale serba, durante la guerra del 1999, sollecitava tutti i Serbi ad ammazzare più Albanesi che potevano. Queste azioni dovevano essere compiute in nome del "Dio" serbo, con la giustificazione che gli Albanesi sono degli infedeli e colui che si sente un vero Serbo non deve avere nessuna pietà per "loro".
La copertina del libro (versione albanese)
In poche parole, la chiesa del buon Dio, misericordioso e giusto, istigava i suoi adepti a uccisioni di massa. Non si sa quale padrone serviva questa chiesa perché il Signore non istiga all'uccisione, anzi condanna severamente un tale atto.
La chiesa ortodossa greco - serba odia gli Albanesi in quanto tali, perché essi non vogliono essere assimilati dai Greci o dai Serbi. I chierici ortodossi sono stati a capo dei movimenti anti-albanesi nei Balcani. Loro furono gli ispiratori spirituali del nazionalismo greco - serbo, e dei massacri contro gli Albanesi. Il ruolo della chiesa, in questo caso, invece di essere pacificatore, ha indotto ad atti disumani. Ciò dimostra chiaramente che le gerarchie ecclesiastiche ortodosse siano state coinvolte in movimenti politici.
La chiesa ortodossa aveva come principale obbiettivo quello di cacciare gli Albanesi dalla loro terra perché voleva impadronirsene. Va considerato, a tale riguardo, che la chiesa, in Grecia è la maggior proprietaria terriera anche oggigiorno.
La chiesa ortodossa fomentò la discordia tra gli Albanesi musulmani e quelli ortodossi affermando che gli ortodossi erano greco - serbi e i musulmani erano albanesi.
Il processo di ellenizzazione inizia con il diventare ortodosso e con l'imparare la lingua greca. Un prete che è diventato santo, S. Cosimo (detto anche Cosma), è stato uno dei più attivi nella "crociata" per l'assimilazione degli Albanesi. Lui predicava agli Epiroti esortandoli ad imparare la lingua greca e, fra l'altro, diceva: " Mandate i vostri figli a imparare la lingua greca perché la nostra chiesa è greca. E tu, fratello mio, se non impari il greco non puoi capire quello che insegna la nostra chiesa. È molto meglio, fratello mio, avere la scuola greca nel tuo paese che avere fiumi e fonti d'acqua. Qualunque cristiano, uomo o donna che sia, che voglia promettermi di non parlare la lingua albanese in casa propria si alzi in piedi e me lo dica qui, ora. Io prenderò i suoi peccati su di me, dalla sua nascita sino ad oggi [...](Predica numero 7, indirizzata agli Albanesi d'Epiro).
Si capisce chiaramente che S. Cosimo invitava gli Albanesi, soprattutto giovani e bambini, ad imparare la lingua greca perché tale era l'idioma della chiesa ortodossa e secondo lui non sarebbe mai diventata albanese. Lui imponeva agli Albanesi di non parlare più la loro lingua con il chiaro scopo di assimilarli.
A Samarina la popolazione era vlacha. In un discorso tenuto contro la loro lingua, S. Cosimo d'Etolia disse ai presenti le parole più ridicole che possano uscire dalla bocca di un prete: " Il Signore si offende quando sente preghiere o lodi in lingua vlacha. Affinché il Signore possa prendere in considerazione le preghiere dei fedeli ortodossi, queste si devono recitare in lingua greca. Quando il Signore parla con gli angeli parla in greco, invece quando la sua ira è rivolta al diavolo parla in lingua valacha. "
Quando lui predicava diceva: " Tutte le religioni del mondo sono fasulle, soltanto la religione ortodossa è ineccepibile e sacra. "(Predicazione numero 1).
Per il "santo" sopracitato, lo scrittore e storico albanese Kristo Frashëri ha scritto: " Cosma d'Etolia, non era soltanto un missionario dell'ortodossia fanariota, ma soprattutto, cosi come assodato dagli odierni storici greci, era il portabandiera dell'ellenizzazione."[2]
Storici greci come Sakelariu considerano Cosma d'Etolia come " una delle figure più radiose, che ha lavorato per la preparazione della Rinascita greca"[3]. Cosma d'Etolia ha dato veramente il suo contributo per l'ellenizzazione dell'Albania del Sud, ed ha lavorato instancabilmente affinché una parte degli Albanesi ortodossi imparasse la lingua greca e potesse essere considerata una minoranza grecofona, provando a farle rinnegare la sua origine albanese.
In conclusione, la chiesa ortodossa greco-serba ha avuto un ruolo primario nella politica nazionalista e soprattutto antialbanese nei Balcani. Il comportamento delle gerarchie ortodosse è stato uno dei motivi delle sofferenze degli Albanesi che, di natura, sono tolleranti sulle questioni religiose; infatti non hanno mai ucciso o perseguitato per motivi religiosi altre popolazioni o minoranze etniche.
[1] Muhamet Shatri, LNÇ në Prizren dhe rrethinë (1941 - 1945), Prishtinë, 1987, p. 186.
[2] Il giornale " Korrieri", 8 dicembre 2004.
[3] Epirus, 4000 years of Greek history and civilization, Athens 1997.
Liberamente tratto dal libro Planet për zhdukjen e shqiptarëve di Elena Kocaqi Levanti
Traduzione dall'albanese di Elton Varfi Link versione albanese: Përçarja që mbolli Kisha Ortodokse midis shqiptarëve myslimanë dhe ortodoksë
COMMENTI (1)
Inviato il 25 luglio a 22:18
Quelli che erano in Epir e che sono anche adesso sono vlahi (romeni),che tutti i popoli di balcani insieme agli albanesi si sforzano di asimilare, per farli sparire. uno vlaho