Ora seguo non solo quello di fotografia, ma anche un corso per imparare a lavorare a maglia e a fare lo yarn bombing (che sembra una strana pratica erotica, ma vi assicuro che non lo è).
Corso di fotografia: facciamo il punto.
Sto per giungere al punto di non ritorno. Li odio tutti. Non li sopporto più. Lunedì sera sono tornata a casa dopo il corso con il bisogno impellente di prendere una mitragliatrice e sparare sulla folla.
Tu dici, fai un corso di qualsiasi cosa per rilassarti, per pensare a qualcos'altro che non siano i tuoi maledetti problemi, per farti passare l'ansia, NON PER FARTELA VENIRE.
Porca miseria.
Innanzitutto, se all'inizio dici che il corso finirà alle 22, poi non lo fai finire un'ora dopo, perché mi girano le palle.
Se dici che bisogna fare dei "compiti per casa" ogni volta, poi non può saltare fuori il genio che fa "Ah, io non ho mai fatto delle foto apposta per questo corso, ho usato sempre foto vecchie". E allora crepa. Sarò deficiente io che tutte le settimane divento scema per svolgere il compito.
Poi bisognava decidere dove andare in uscita. E quando. La morte nera. Erano ormai le 23, io stavo morendo di sonno, i ragazzi che vanno a scuola erano visibilmente devastati e nessuno proponeva niente. Allora io ho proposto non una, ma due alternative. E loro erano lì a non dire niente, ad ondeggiare sulle sedie con lo sguardo della mucca che vede passare il treno, oppure "Gnegnegne, ma son sempre gli stessi posti, ah ma io xxx non la conosco quindi no, ma di sabato c'è troppa gente" Ma vaffanculo? Ma proporre qualcosa voi? No. Hanno solo criticato quello che avevo detto io.
Alla fine, indovinate dove andremo? Nel primo posto che ho proposto io. Ma non si poteva decidere subito, no.
Quel simpaticone del nostro insegnante ci fa "Ma la facciamo una pizza di fine corso, vero?"
CONTACI.
Sono già lì.
Corso di maglia.
Tutta un'altra storia.
Siamo in dieci più l'insegnante e voglio bene a tutte.
Quasi, dai.
Comunque, si ride, si scherza, si annoda lana, si bevono tisane e si mangiano dolci.
Il paradiso in pratica.
A parte le due vecchie maledette che non capisco cosa vengano a fare dato che sanno già tutto.
Ah, vi spiego cos'è lo yarn bombing.
In sostanza è una street art, si rivestono gli arredi urbani (ma anche gli alberi, perché no) con un lavoro all'uncinetto o a maglia.
Pare una follia, ma a me piace tantissimo!
A fine corso parteciperò ad un evento del genere nella piazza del paesello, mi vien già da ridere.
Sì signori, c'è una pazza che ha rivestito un autobus DA SOLA
Vi terrò aggiornati, può darsi che uccida un paio di quelli del corso di fotografia prima della fine.Nel caso, dite a quelli del tg che salutavo sempre.