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La donnam*rda – #AskFabry

Creato il 05 dicembre 2013 da Signorponza @signorponza

AskFabry

Siamo di nuovo qua, come quasi ogni giovedì, con la nostra rubrica e il fiato del Signor Ponza sul collo che ci incalza per scrivere post sempre più belli e avvincenti. Ma di cosa si occupa Ask Fabry? In primo luogo siete di fronte ad un servizio di pubblica utilità dove il sottoscritto cerca, in maniera pessima, di fare fronte ai vostri problemi. E come potete rendermi partecipe dei drammi che anelano la vostra anima? Scrivendomi ad [email protected] E a me interessano i vostri problemi? No, ma non perderei mai l’occasione per alimentare il mio già obeso egocentrismo. Fatta questa dovuta premessa per orientare il nuovo pubblico di questo tre volte nominato ai Macchianera Internet Awards blog, e abituati i nuovi lettori alle mie lunghe perifrasi, entriamo nel vivo.

Oggi parlo di voi donne, ma anche di voi gay, e parli di una categoria sociale bel precisa: la donnamerda. Non ho una domanda precisa sul tema, piuttosto ho una vita intera che dimostra l’appartenenza alla categoria e mi sembra carino parlare. Inoltre questa è la mia rubrica e a me piace spaziare dagli argomenti seri a quelli un po’ gigioni a seconda dell’umore.

La derivazione etimologica del termine “donnamerda”, graficamente scritto in un’unico lessema per convenzione, è a me sconosciuta. Posso immaginare però che generazioni intere di ragazze lasciate dal fidanzato si siano riunite in un momento di merda e abbiano deciso di chiamarsi così per mostrare alle altre persone quanto in basso si può cadere, in basso come la merda per appunto. Ma non sono solo soggetti che sono stati lasciati, rientrano nella categoria anche i più comuni zerbini che dedicano la propria esistenza al masochismo amoroso.

Ma chi è la DM (dai, chiamiamola così e risparmiamoci qualche parolaccia che tanto ne dico poche)? È una ragazza di età variabile che dopo essere stata lasciata, magari anche più di una volta e magari anche dallo stesso ragazzo, mette in atto una serie di comportamenti atti a umiliarsi e rendere indegna la propria esistenza. Per spiegarmi meglio, dato che sono una persona pragmatica, porterò alla vostra attenzione una serie di esempi

Autolesionismo è l’anagramma del suo nome, lei sa che il suo essere zerbina la porterà alla distruzione ma imperterrita si bastona mentalmente e si lacera sentimentalmente per il suo uomo. Cerca il nome della sua nuova fidanzata su Google, crea un profilo fake di Facebook per mettere in atto azioni di stalking ai danni della nuova ragazza. Scandaglia Instagram per trovare ogni cuore messo al gentil sesso come riprova che comunque lo mette a tutte, non solo a Lei. La DM esercita pressioni sugli amici comuni per conoscere l’andamento delle nuove relazioni per potersi struggere. Perché è questo il punto di non ritorno, la legittimazione a se stesse/i del dramma e del lamento. La DM vuole piangere in metropolitana mentre osserva le foto delle vacanze di Lui. Si ritrova in ogni status anche dove palesemente non è inclusa. “stasera pizza”, perché la DM si ricorda tutto quello che le fa comodo, tipo che l’ultima volta che ha cenato con Lui hanno mangiato la pizza e quand’anche non sia vero se ne convince perché fa male. E il dolore per la DM è presente come il sangue nelle vene. Non prende gatti, li alleva. Lei spruzza il suo profumo sui cuscini per sognarlo la notte. Legge 50 sfumature di grigio ma riveste la copertina perché si vergogna di osare. Non mangia al ristorante dove la portava sempre bensì a quello dove l’amante era di casa, così da sublimare la sua disperazione in uno tsunami di lacrime. Rende i regali al suo ex solo per rivederlo trenta secondi ma non pretende che lui le restituisca i milioni di euro spesi perché lei lo ha fatto con il cuore. La DM si atteggia con le amiche e cita a memoria Sex and the City ma prova orgasmi solo quando prende ceffoni in faccia durante l’amplesso. Lei ruggisce fuori ma miagola dentro. Ha comprato un cane e lo ha chiamato come lui ma dice in giro che lo ha preso al canile e già aveva quel nome. Si è aperta un conto deposito solo per mettere da parte i soldi per le vacanze insieme e dopo essere stata lasciata non ha toccato un centesimo perché non si sa mai. Si accende le sigarette in casa, da sola, anche se non fuma per avere il suo odore addosso, non le interessa il cancro. La DM scrive messaggi di sei parole in sei ore ma poi li cancella perché non vuole essere un peso. Non ascolta la Pausini, le scrive i testi delle canzoni. Lei si scusa di esistere ed esiste solo per Lui. Fa le cose a tre per accontentarlo e asseconda ogni sua perversione sessuale per poi vedersi come gran maiala alle amiche. Amiche che sanno benissimo con chi hanno a che fare, e la insultano. E a proposito di amiche, la nostra DM lancia pacchi astronomici per tersi libera per lui, che le dà buca. La DM non mangia cioccolato, lo fagocita.

Potrei veramente riempire un blog con gli atteggiamenti tipo della donnamerda, mi sono limitato a attenzionarvene alcuni perché il grosso del lavoro viene fatto da questo gruppo su Facebook con i contributi quotidiani delle donnemerda, che ringrazio personalmente per essere sempre mia fonte di bassezza morale quotidiana nei confronti degli uomini. Prima di lasciarvi con l’attuale inno delle DM vi ricordo che attenzionare non è un verbo della lingua italiana, ma nemmeno gli unicorni esistono ma li citiamo in continuazione, e soprattutto che questo anno è agli sgoccioli e come dodici mesi fa è in arrivo il mio Oroscopo per il 2014.

E tu sei una di noi?

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[Il blog di Fabry]

Il post La donnam*rda – #AskFabry, scritto da Fabry, appartiene al blog Così è (se vi pare).


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