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La doppia e intrigante vita dell'attore napoletano vincenzo soriano.

Creato il 25 aprile 2012 da Sankez @armandosanchez8
LA DOPPIA E INTRIGANTE VITA DELL'ATTORE NAPOLETANO VINCENZO SORIANO.

Cari amici lettori,

Simpatico, sensibile e sognatore: Vincenzo Soriano, 40 anni, napoletano, separato, padre di due figli, volto popolare della fiction, della televisione e del cinema, è in piena attività e si sta dividendo tra un set e l’altro. Antonio D'Addio, noto giornalista napoletano, lo incontra in un attimo di pausa...

VINCENZO SORIANO ATTORE NAPOLETANO E LA SUA DOPPIA VITA

- Vincenzo, da quanto tempo hai iniziato?

Non da molto, ma ho già avuto tante soddisfazioni, ho girato La Nuova Squadra Tre, Big House, il film di Matteo Garrone e Storie di Borgata, ho preso parte ad alcuni videoclip e sono il testimonial ufficiale di una nota marca di spumante, che è una vera bomba d’amore. Ho svolto tanti lavori nel passato, ma la passione per l’arte e per il mondo dello spettacolo ha preso il sopravvento.

- Sei considerato un sex symbol, cosa fai per mantenerti in forma?

Appena posso pratico sport, dal nuoto al calcio, dal tennis allo sci, e sto attento all’alimentazione.

- Cosa ti colpisce in una donna?

Le mani, i capelli e il collo. Ma al di là dell’aspetto esteriore per me la donna deve avere carattere, essere limpida e intelligente.

- Una tua pazzia per amore…

Sono scappato con la mia donna su un’isola molto lontana e lì ci siamo amati in piena libertà.

- Hai mai confessato un tradimento?

No, perché non ho mai tradito. Ho un grande rispetto per la donna, è preziosa! Preferisco, perciò, chiudere prima la storia che non va e poi iniziarne un’altra.

- Vincenzo, per puro caso hai scoperto un assurdo passato, ce lo racconti?

La mia storia ha dell’incredibile, sembra un film. Fino all’età di 26 anni la mia vita è stata normale, poi non ho capito più nulla. Nel momento in cui decido di sposarmi, all’atto della presentazione dei documenti di rito, scopro di essere stato oggetto di un’adozione speciale. Caddi dalle nuvole, mi affollavano tanti pensieri, volevo cercare le mie radici.

- Cosa hai fatto?

Andai al Tribunale dei Minori, riuscii ad avere il certificato integrale per uso ecclesiastico e  conobbi i miei tristi trascorsi. Avevo un altro nome, un gemello, Antonio, che è morto nell'88 per una brutta malattia, una sorella, Olimpia, altri tre fratelli, dei fratellastri e quattro fratelli non dichiarati, ma venduti appena nati. Sono stato adottato nel 1975 da Angelo e Maria Pia Soriano, non mi hanno mai fatto mancare nulla.

- Hai conosciuto tua madre biologica?

Sì, sono riuscito a trovare l’indirizzo e andai da lei. Mi resi conto che era sordomuta e che aveva problemi mentali, mi sono accertato che ha la pensione, che può vivere discretamente e mi sono tranquillizzato. Una vicina mi raccontò che i parenti e mio padre, approfittando delle sue difficoltà, le facevano mettere al mondo figli che, poi, vendevano a coppie sterili. Mia sorella mi ha aiutato a ricostruire il puzzle della mia vita.

- Cosa hai scoperto?

Mio padre ci aveva affidato a mia nonna, la quale ci sfruttava per chiedere l’elemosina, finché un’assistente sociale ci prese e ci portò in una specie di collegio. In questa struttura stavamo chiusi in gabbie di ferro, stesi a terra su dei materassini, ci trattavano come dei cani, ho trascorso un’infanzia bruttissima fino alla mia adozione. La mia nuova mamma mi ha raccontato che non sapevo camminare bene, non riuscivo a salire e a scendere le scale, a masticare e a  ingoiare, mangiavo con le mani, avevo paura di tutto e di tutti, ero traumatizzato.

- Sei soddisfatto della tua vita?

Sì, i miei genitori adottivi non mi hanno fatto mancare niente, mi hanno fatto studiare, mi hanno fatto coltivare la mia passione per la recitazione e il canto ed ora sono un interpretatore di ruoli.

- Sei impegnato anche nel campo della solidarietà e della legalità…

Sì, mi dedico ad opere umanitarie, due anni fa sono stato messo in contatto con Paola Caggiano, zia Paola, che si prende cura di alcuni ragazzi in attesa di adozione donando all’Associazione La Piccola Nazareth la sua casa di campagna e facendo vivere ai bambini una vita serena. I ragazzi sono dodici, di età compresa tra i due e i sedici anni, mi chiamano papà e mi riempiono d’affetto, trascorriamo le vacanze insieme, io provvedo alle spese mediche, ai viveri, al vestiario, alle varie necessità, ma abbiamo bisogno di tanto ancora. Ho messo a disposizione il mio lavoro per loro, i compensi delle mie serate li devolvo all’associazione e anche i proventi del mio lavoro di attore.

- Sei stato anche premiato…

Ho ricevuto il Gallo d’Oro e il Premio della Legalità, ho creato una sinergia con Don Luigi Merola, che ha un’associazione di recupero per bambini, sono testimonial di Vertical, che si batte per la prevenzione della sclerosi multipla.

- Hai raccontato la tua storia in televisione…

Sono stato ospite a La Vita in Diretta e a Uno Mattina Storie Vere, sia Mara Venier che Georgia Luzi si sono commosse sentendo le mie vicende, anche gli ascolti sono andati benissimo.

VINCENZO SORIANO OSPITE DELLA TRASMISSIONE RAI

- I tuoi prossimi impegni?

A breve uscirà Impepata di nozze, il film di Angelo Antonucci con Yulia Mayerciuk, sarò presente al Festival di Cannes con Vespro d’un rinnegato, una produzione internazionale con Danny Clover, John Savage e Steven Bauer. Sto girando a Cinecittà la fiction Scasati, scritta da Donatella Cotesta, Francesco e Eleonora D’Apolito e Francesca Guerrini per la regia di Giancarlo Bassi con Nadia Bengala e Demetra Hampton, sto facendo le prove per uno spettacolo teatrale con La Compagnia del Buonumore.

- Sogni nel cassetto?

Vorrei un ruolo da magistrato e lavorare con Sabrina Ferilli, Claudia Pandolfi o Isabella Ferrari, mi piacerebbe fare un film di cassetta, magari con i fratelli Vanzina, o prendere parte ad una fiction di successo come Carabinieri, Distretto di Polizia o Don Matteo, per guadagnare tanto, aiutare queste anime innocenti e battermi contro le violenze sui bambini e lo sfruttamento minorile.

Con affetto, Armando Sanchez


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