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La doppia "morale" della Chiesa Cattolica e il "piatto di lenticchie"

Creato il 17 dicembre 2011 da Bruno Corino @CorinoBruno
Prima del secondo conflitto, le gerarchieecclesiastiche hanno sostenuto e favorito il fascismo in cambio di un "piatto dilenticchie", come scriveva Sylos Labini; in seguito lo hanno fatto con la Democrazia Cristiana e, in ultimo, con igoverni di centro-destra.Perché le gerarchie cattoliche hanno bisogno che cisia uno Stato che ratifichi i loro “precetti morali” (e loro interessi)?Peruna semplice ragione: perché le cosiddette coscienze dei fedeli non ascoltano più i “precetti morali” (anacronistici) predicati dalla Chiesa.Facciamo un esempio concreto: lamorale cattolica proibisce la fecondazione eterologa. Un “buon” cattolico checrede fermamente a quanto dice la Chiesa evita questa pratica.Che ci sia o nonci sia una legge favorevole o contraria alla fecondazione eterologa, al “buon”cattolico la cosa non “interessa”: se egli scegli di non praticare questastrada non è perché c’è una legge che glielo proibisce, ma perché c’è la suaconvinzione morale.Se la Chiesa fa tradurre in legge di Stato un suorispettabilissimo principio da un lato dimostra di essere più forte dello Statoperché in grado di far diventare i suoi principi etici in etica dello Stato, dall'altro dimostra la sua debolezza, perché sa che senza quelle leggi i suoi anacronistici principi morali cadrebbero nel vuoto delle coscienze degli stessi chesi dichiarano cattolici.
In cambio della traduzione in legge però quella partepolitica chiede il voto dei cattolici. E quei voti non servono soltanto percostituire maggioranze pronte a tradurre in legge i precetti della Chiesa, maanche per fare altre politiche sociali, ad esempio, per votare leggi contro gliimmigrati, contro le politiche sociali, leggi che non sono viste di buon occhioda una parte della Chiesa, ma che sono “tollerate” in nome di una supremaragion di stato (vaticano).Anche quando diede il suo sostegno politico alfascismo, la Chiesa dovette sottostare allo scioglimento delle sueorganizzazioni religiose (l’Azione cattolica), dovette sopportare le Leggirazziali del fascismo. Anche in questo caso si piegò alla ragion di statovalutando più i vantaggi che avrebbe tratto dall’abbraccio con il fascismo, chenon gli svantaggi. Ma agendo in questo modo la Chiesa sta rivelando ogni giornola sua doppia morale, e, se non nell’immediato storico, tra non molto tempo,quando sarà palese a tutta l’opinione pubblica, ne pagherà un prezzo altissimo.In altri termini, sta facendo palesare di avere una morale guidata dalla Ragiondi stato (la difesa degli interessi), e una morale guidata dall’essere un “entespirituale”.Sennonché, in quest’ultimi tempi la seconda appare sempre piùoffuscata, mentre l’altra emerge con sempre più forza. Diciamo così, persemplificare: la Chiesa è attraversata da una morale politica (al servizio dei suoi interessi) e da una morale spirituale, e spesso, in nomedella prima è costretta a rimuovere la seconda. In pratica, sacrifica spesso e volentieri laseconda sull’altare della morale politica.La morale politica è, tradotta nelleparole di Sylos Labini, "il piatto di lenticchie": non solo i finanziamentialle scuole confessionali, l’esenzione dell’iva delle proprie attivitàcommerciali, la questione dell'Ici, ecc., ma soprattutto leggi in difesa del suo credo religioso. Madov’è il danno maggiore che la Chiesa sta compiendo con questa doppia morale? Risiedenel fatto che ha iniettato, in questo ultimo secolo, nelle coscienza civilidegli italiani questa idea. Buona parte degli italiani che si dichiaranocattolici cominciano a pensare e ad agire con questa doppia morale: un contosono i miei interessi particolari, un conto sono i miei principi morali. E purdi difendere questi interessi sono disposto a sostenere chiunque, anche quandoquel chiunque contraddice i miei principi morali. Che c'è di male? In fondo, se lofa la Chiesa perché non posso farlo anch’io? E poi non è la stessa Chiesa adirmi che siamo tutti peccatori? E allora che diritto ho io di giudicare ilprossimo? Se questo prossimo mi torna utile che m’importa se sia un peccatoreincallito? Machiavellicamente, il fine non giustifica i mezzi? E, allora? Quindi,se questa parte politica continua a garantirmi determinati interessi, per qualeragione devo pretendere la sua irreprensibilità?Ecco, ciò che la Chiesa stafacendo emergere: fragilità della sua autorevolezza morale. Se l’avesseconservata, direbbe: noi non siamo disposti ad allearci con chicchessia pur difare i nostri interessi. Noi abbiamo la nostra autorità e non abbiamo bisognodi quella civile per sostenerla. O almeno, se c’è qualcuno disposto a farloquantomeno la sua condotta dev’essere in linea con la nostra morale. Allora,anche al cittadino arriverebbe questo messaggio: no, non sono disposto a sostenerechiunque in cambio della difesa dei miei interessi. Chi difende i mieiinteressi voglia che sia una persona la cui condotta s’accordi con i mieiprincipi morali! Ora, tutto dipende dal fatto se questi interessi sonointeressi leciti o semileciti o illeciti. Nel primo caso, trovare una sintoniatra gli interessi leciti e la condotta morale di chi li difende diventanormale. Quando invece questi interessi non sono leciti, non importa sapere qualisono le qualità morali di chi li difenda. Anzi, meno qualità morali avrà èmeglio è. Anche questo discorso ha una sua coerenza, ma non dovrebbe averel’avallo della Chiesa. Invece, accade proprio questo: il cittadino si senteincoraggiato in questo senso proprio dal comportamento della Chiesa.Attenzione, l’argomentazione, che ho sviluppato qui laicamente, saràprossimamente fatta propria  da altreconfessioni religiosi concorrenti, che incalzeranno la Chiesa proprio su questoterreno. E se non con noi laici, la Chiesa, quando quelle confessioni laincalzeranno, dovrà farci i conti e arrivare a un atto di chiarimentocristallino.

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