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La dura legge di essere primi - Speciale

Creato il 12 ottobre 2014 da Intrattenimento

Quando sei al comando, è sempre più difficile evitare di fare passi falsi

Quando si deve rincorrere la prima posizione si tende sempre a dare il meglio di se, arrivano risorse inaspettate e non di rado si riesce nel proprio intento. Quando raggiungi la vetta, però, tutto cambia, non hai nessuno da inseguire, sei tu che reggi il mercato e detti legge, diventa facile sedersi sugli allori e avere meno forza per continuare a guidare il gruppo rimanendo in prima linea. Al rientro delle vacanze estive videoludiche abbiamo due casi piuttosto eclatanti che seguono tale falsariga, e se vogliamo non sono del tutto inaspettati. Il primo è legato a FIFA 15, il quale nel corso degli anni ha incontrato il favore della maggior parte della critica e degli utenti, per non parlare delle vendite eclatanti che hanno surclassato quelle di Pro Evolution Soccer.

La dura legge di essere primi
Balotelli che segna su azione? È un bug. Ebbene, quest'ultimo nell'edizione 2015 non vedrà la luce prima di metà novembre, ed Electronic Arts ha perso un'occasione eccezionale per mantenere il gap ed evitare invece quello che è successo: la presenza di una quantità impressionante di bug al lancio del gioco, alcuni abbastanza clamorosi che solo in parte sono stati risolti dalla patch del day one. Situazione ampiamente evitabile: una volta che non ti devi preoccupare immediatamente della concorrenza, non sarebbe stato meglio prendersi qualche giorno o settimana in più per uscire con un prodotto completo e senza problemi di sorta? Anche perché non stiamo parlando della qualità pura o altro, è chiaro che diventa sempre più difficile pubblicare un prodotto a cadenza annuale ed a parte alcuni sportivi e FPS abbiamo visto tanti altre proprietà intellettuali crollare sotto i colpi della serializzazione estrema (a partire da Guitar Hero e Rock Band, ma tanti altri). La sottile linea che sostiene il favore degli utenti è sempre sull'orlo della rottura, anche se spesso noi giocatori di un certo tenore dimentichiamo come sia la massa a fare i numeri, massa a cui spesso interessa relativamente poco che ci siano problemi in grado di minare la fruibilità del prodotto. Ma saliamo ancora di livello e focalizziamoci sulla lotta eterna tra console, nella fattispecie PlayStation 4 e Xbox One: con la nuova generazione di console Sony ha acquisito un certo vantaggio in termini mediatici e nelle vendite, soprattutto nel mercato europeo; ha apportato alcune modifiche strutturali alla sua offerta online, abbinando il gioco multiplayer al costo del PlayStation Plus, e si è trovata una quantità impressionante di utenti ad aderire al proprio servizio e a comprare i titoli di questa piattaforma, al di là della qualità o meno di ognuno di essi.
La dura legge di essere primi
Prima dell'uscita di DRIVECLUB, andava tutto liscio con questa schermata completa, ma ora...
Adesso che tutti i riflettori sono puntati (anche) sulla casa giapponese, è più facile far apparire i diversi problemi che il PlayStation Network continua a riscontrare, tra connettività a singhiozzo e rallentamenti vari (la parte di gestione degli amici e delle richieste, ora che ho milleseicento amici, sulla mia console è diventata lenta e ingestibile) che cominciano un po' a spazientire. Con il caso più dirompente in ordine di tempo legato a DRIVECLUB: un gioco rimandato più volte che fa grande affidamento sulla sua componente community e online, e che è arrivato dei negozi con i server alle ortiche, senza contare la versione PlayStation Plus rimandata. Il bello è che a noi il titolo è piaciuto non poco e durante la fase di recensione è filato tutto liscio come l'olio... possibile che Sony non si aspettasse così tanta gente data l'esclusiva e una versione PlayStation Plus gratuita con tutte le caratteristiche attive? Una situazione del genere è francamente inaccettabile e senza alcuna scusante. Di esempi da fare in ambito videoludico ce ne sarebbero tanti, in realtà (altro titolo fresco di problematica: NBA 2K15), quel po' di insegnamento che si può ricavare è come la concorrenza faccia sempre bene a mettere il fiato sul collo, e come gli utenti debbano assolutamente (Microsoft insegna) far sentire le proprie ragioni e lamentarsi, sono loro i fruitori finali e in grado di cambiare veramente qualcosa. Alla stessa maniera diventa difficile che un protagonista domini la scena per troppo tempo incontrastato, e la sfida più grande rimane sempre quella di continuare a migliorarsi ed evolversi anche quando non hai nessuno da inseguire.

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