Published on novembre 20th, 2012 | by Carlo Di Berardino
0La tendenza generale era quella di sottolineare che il Gran Premio degli Stati Uniti e’ stato un successo sia di pubblico che di spettacolo. Il tutto accompagnato da una pista che ha esaltato praticamente tutti i piloti.
Ma non sono tutte rose quelle che sono uscite dal weekend americano della Formula 1. Ecclestone e soci devono lavorare ancora molto per convincere i grandi media americani di prestare un minimo di attenzione all’evento. Mentre i giornali locali texani davano ampio spazio alla gara di Formula 1, lo stesso non si puo’ dire dei grandi giornali americani.
USA Today dedicava ampio spazio alla NASCAR nella sua pagina motori. Il New York Post un piccolo trafiletto di qualche riga. Il Washington Post una microscopica menzione, mentre il il New York Daily non lo menzionava neppure.
In un certo senso la Formula 1 si trova ora nella stessa situazione del calcio, o soccer, come lo chiamano gli americani, dove sono trascorsi parecchi anni prima che abbia potuto farsi strada all’interno del cuore della stampa americana. In parte ha contribuito qualche modesto successo della nazionale di soccer americana, principalmente al Campionato del Mondo.
Forse la Formula 1 avra’ lo stesso destino. Finche’ un team o un pilota americano non torneranno a vincere, dopo l’era Andretti, la F1 sara’ ancora l’ultimo dei pensieri dei media americani.
E non basteranno altre tre gare negli Stati Uniti come ha annunciato Ecclestone.