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La “fame” di Bergamauro e quella delle Zebre

Creato il 24 agosto 2012 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

La “fame” di Bergamauro e quella delle Zebredall’ufficio stampa Zebre Rugby

Ultimo allenamento della settimana oggi per le Zebre, la nuova franchigia italiana che dalla prossima settimana – dopo aver collezionato due successi ed una sconfitta nelle amichevoli estive – sarà ai nastri di partenza del RaboDirect PRO12 e dell’Heineken Cup.

Nel campionato celtico la formazione di base a Parma esordirà il 31 agosto in casa dei gallesi Newport-Gwent Dragons ed una settimana più tardi, il 7 settembre (ore 19.05, diretta SportItalia), farà il proprio debutto casalingo scendendo sul prato del “XXV Aprile” per affrontare nel secondo turno la provincia irlandese di Connacht.

Dopo otto settimane di preparazione estiva, per la squadra diretta dal tecnico francese Christian Gajan e dal duo Troiani-Troncon è tempo di prime verifiche su due dei palcoscenici più impegnativi del rugby continentale.

Per Mauro Bergamasco, flanker di lunga militanza internazionale, a trentatrè anni sta per iniziare una nuova avventura: “Le Zebre sono affamate” scherza il terza linea padovano che, con 92 caps, è l’Azzurro di più lunga militanza tra quelli ancora in attività avendo conquistato il suo primo cap nel 1998.

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Sono state otto settimane intense, di duro lavoro, adesso c’è tanta voglia di entrare nel vivo della competizione per dimostrare da subito che siamo in grado di dire la nostra. C’è un ottimo legame tra i tanti giovani del gruppo e noi atleti più anziani, per quanto mi riguarda sono qui per mettere la mia esperienza a disposizione del gruppo e per approfittare dell’entusiasmo che i giovani sanno trasmettere

Costretto da un problema muscolare nella partita contro Perpignan a saltare le due vittoriose amichevoli con Aurillac e Northampton Saints, Bergamasco conta di rientrare a disposizione dello staff nei prossimi giorni, in tempo per il debutto di Newport, ed appare contagiato dalla voglia di mettersi in mostra dei tanti U25 che compongono la rosa bianconera: “Tutti i ragazzi  stanno lavorando molto per poter essere il più utili possibile alla causa, evidenziando un’attitudine al lavoro importante e di cui una squadra nuova come le Zebre ha bisogno per costruire da subito la propria identità”.

Dopo otto stagioni nel massimo campionato francese con la maglia dello Stade Francais e due scudi di Brenno, il maggiore dei fratelli Bergamasco è rientrato la scorsa stagione in Italia terminando la stagione con gli Aironi e confrontandosi per la prima volta con il RaboDirect PRO12: “Un campionato molto duro, con undici avversarie di alto livello ed ad attenderci ventidue partite difficili e molto fisiche. Il PRO12 è un campionato molto bello, divertente da giocare ed insieme all’Heineken Cup è un grande palcoscenico, ideale per formarsi a livello internazionale”.

Sono le ultime stagioni della mia carriera – prosegue Mauro – e qui alle Zebre ho trovato gli stimoli giusti per continuare a dare il meglio di me. Voglio continuare a divertirmi giocando ad lato livello, qui lo sto facendo”.

Tanto che Bergamasco non nasconde il proprio obiettivo personale: “Continuare a poter essere utile alla Nazionale è sicuramente qualcosa a cui ambisco, qualcosa che mi spinge a lavorare ogni giorni per far bene con la maglia delle Zebre. Il pensiero ai Mondiali di Inghilterra 2015 c’è, credo di poter competere per far parte della squadra che andrà al Mondiale e questo è un altro obiettivo a cui tengo molto. Mancano più di tre anni ma il percorso inizia con le Zebre”.

Le Zebre sono una nuova realtà nel panorama sportivo di Parma, lunedì ha preso il via la campagna abbonamenti per il RaboDirect PRO12 e l’Heineken Cup ed in città l’attesa per il debutto casalingo con Connacht sembra crescere: “Parma si sta accorgendo di noi giorno dopo giorno, per strada c’è sempre chi ci saluta e ci fa gli auguri per i prossimi impegni, mi auguro di rivedere queste persone allo stadio nelle prossime settimane. E’ fondamentale che Parma faccia propria la nostra squadra e che noi, con il lavoro ed i risultati sul campo, riusciamo a conquistarci l’affetto della città”.


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