Il “referendum” per l’autodeterminazione della Regione Veneto è, in realtà, una consultazione sondaggistica on line gestita da un blog privato (plebiscito.eu) i cui responsabili sono posizionati all’interno di un’ area politico-ideologica ben definita e definibile (quella leghista). Chiunque (non solo i veneti) può essere ammesso alla consultazione, chiunque può votare più di una volta, chiunque può modificare le proprie generalità (per mostrare la debolezza dell’iniziativa, un utente si è registrato come “Pippo Calippo” nato a Sinferopoli ) e non v’è controllo di alcun tipo sui risultati.
Nessuna legittimità, quindi, non soltanto dal diritto ma anche ed in special modo dalla logica e dal buonsenso. Del tutto apodittico, inoltre, pensare che il malessere caratterizzante alcuni segmenti della comunità veneta debba, “dictum factum”, tradursi in una progettualità di tipo separatistico.
Una nota storica: il Veneto dette un contributo decisivo ai processi risorgimentali (1848, 1849, 1859) ed una fetta rilevante dei garibaldini (specialmente a Bezzecca) proveniva da quella regione.