questo mastodonte non l'ho fotografato io!
ovvero una passo avanti e 2 indietro. No non mi riferisco al mio stato di salute che mi ha costretto di cancellare la visita a Mel domani, il parrucchiere, la sarta, e l'Occhialaio... (questa lista mi fa sembrare una vera moglie-trofeo cosa che vi assicuro NON sono).Il titolo è la conclusione a cui sono arrivata dopo le letture fatte in questa settimana di riposo forzato, (frustranti per lo spreco del bel sole che brilla impertinente su scale vicinali appoggiate ad alberi da frutto che mi ricordano i 250 olivi che aspettano le mia cure su in collina...) laddove trovo evidentemente illusoria l'impressione che il genere umano stia progredendo in qualche modo.
Cominciamo dall'articolo del solito New Yorker che mette seri dubbi sulla correttezza dei modelli scientifici adoperati per confermare certe scoperte. Pare che una volta fatti i necessari test che confermano la validità di una teoria, dopo le congratulazioni, gli onori, i premi Nobel etc -avuta la grazia gabbato lo santo - ogni volta che i test vengono replicati daranno risultati sempre meno solidi della prima volta.
QUOI?
Il fenomeno è chiamato nell'articolo "Cosmic Habituation" da chi è giustamente ossessionato a capirlo, perché come ben capite, è una vera spina nel fianco della scienza. E' il Davide che distrugge Golia. E' la crepa che demolisce la diga. E' la nota che frantuma il cristallo. E' la fine dell'ordine che ci illudiamo di aver dato al caos.
Questa "Abitudine Cosmica" invece io la chiamerei una "Giustizia Cosmica", la vendetta delle Forze Creatrici sul nostro voler grattare sempre più a fondo in cerca delle verità che ci separano da loro. E così per loro volere malizioso ecco che quelle scoperte di cui ci facciamo così fieri appassiscono e perdono di freschezza come un frutto staccato da un ramo. Come un prodotto del supermarket la cui data di scadenza ticchetta imperterrita nel frigorifero di chi l'ha acquistata. Illusorie come gli effetti del Botox, del Lifting, del Silicone. Una vera beffa.
Peccato perché mi ero veramente entusiasmata alla lettura della "Simmetria Fluttuante". Lo sapevate che la bellezza come l'intendiamo noi -cioè che un volto è bello se simmetrico- non è una delle basi dell'estetica per caso o perché qualche antico ha deciso così e poi la cosa è diventata tradizione? C'è una base genetica in questo, la prova che il genome del soggetto è passato da un minor numero di mutazioni e quindi è più appetibile per chi lo adocchia e lo fa suo...Peccato però che come un cencio bagnato in faccia qui lo dico è qui lo nego perché la Giustizia Cosmica non vuole che ci sentiamo troppo padroni di questa natura che ci circonda... e visto i risultati della nostra partecipazione, chi può darle torto?
Come se questo non bastasse ecco oggi negli "Annuali del Ambientalista" della stessa rivista leggo del Paradosso di Jevons ossia che l'ottimizzazione dei consumi di energia portano ad un uso maggiore della stessa che finiscono per annullare qualsiasi risparmio iniziale. In breve, ogni volta che produciamo una miglioria, come nei sistemi di refrigerazione, nelle automobili, nella vera e propria produzione di energia, che 50 anni fa adoperavano molta più energia di oggi, il risparmio di energia che ci rallegriamo di aver ottenuto viene presto vanificata da un maggior uso e una maggior distribuzione di frigoriferi, impianti di raffreddamento o riscaldamento, chilometri percorsi in macchina e via dicendo. Per esempio, e gli studi riportati sono principalmente sui modelli USA, da che i frigoriferi consumano meno ce ne sono di più nelle case, nei negozi, negli alberghi. Ce li hanno i distributori, i corridoi degli alberghi, le stanze d'albergo, le macchine. Da che i condizionatori d'aria usano meno energia sono diventati standard non solo nelle case e sui posti di lavoro ma anche nelle macchine (creando un 20% di consumo di benzina in più). E le macchine vengono usate di più perché consumano di meno. Ci si allontana dal posto di lavoro, si va a vivere in campagna! Insomma non c'è risparmio, bensì aumento anche con le migliorie tecnologiche.
Una nota secondaria che però vorrei condividere con voi e che per il fatto che abbiamo sempre più grandi frigoriferi a casa, compriamo sempre più roba (per forza, andiamo a fare la spesa sempre prima dei pasti quando tutto ci fa voglia) che poi ci dimentichiamo di avere e va a male (vittima regolare dei miei acquisti è la ricotta che resiste poco anche in frigo). E quando buttiamo via la roba dal frigo (in USA il vergognoso 40% del cibo che viene prodotto nel paese) buttiamo via anche l'energia che è stata usata per produrla, raccoglierla, trasportarla, mantenerla fresca (inclusa quella usata dal proprio frigo) senza tener conto della percentuale di additivi, fertilizzanti, pesticidi, acque di irrigazioni, produzione degli imballi e dei servizi di smaltimento rifiuti per i medesimi.
Senza parlare che una volta abituati all'aria condizionata, alla macchina, all'acqua fredda da frigo, pochi riescono a tornare indietro alla spesa fatta ogni giorno, alla soffocante calura estiva, all'acqua tiepida del rubinetto. A Las Vegas qualcuno ha descritto l'automobile come un impianto per trasportare l'aria condizionata per la strada.
L'unica speranza che mi rimane è che una teoria escluda l'altra e quindi che la Giustizia Cosmica renda obsoleto il Paradosso di Jevon. Per altro mi domando se forse non sarebbe meglio non basare la scelta di cosa fare da mangiare stasera sulla bellezza e attrattiva dei nostri partner: guardiamo la scadenza di ciò che abbiamo in frigo invece!