Essere felici ci fa stare bene. Ma a che livello? Dipende da che tipo di felicità proviamo. E’ quanto emerge da un interessante studio condotto dai ricercatori del Centro per la Psiconeuroimmunologia dell’Università della California e dell’Università del North Carolina. Dopo anni di studio sull’impatto che hanno stress e infelicità sul nostro organismo finalmente si ha la certezza che il “medicinale” più a portata di mano e immediato è proprio quello della felicità.
La psicologia positiva agisce sul nostro organismo aiutandolo a stare bene. Steven Cole, Barbara Fredrickson e i loro colleghi hanno rilevato risultati sorprendenti a questo proposito. La certezza è che i pensieri negativi hanno un impatto negativo sul nostro organismo. Mentre per quanto riguarda i pensieri positivi, e quindi la felicità, l’effetto non è sempre uguale per tutti. Solo la felicità autentica aiuta a proteggerci dai malanni.
Facendo una rapida sintesi sullo studio – condotto su ottanta persone – la felicità temporanea data da belle emozioni abbassa gli anticorpi perché equivale a uno stress negativo. Quella che invece ci aiuta a stare davvero bene e a combattere le malattie rafforzando gli anticorpi è la felicità duratura. Solo lei, infatti, ha una funzione antinfiammatoria e antivirale.
Ergo, siate felici nel più intenso e continuativo dei modi. Non basta essere felici per poche ore al giorno ma è bene esserlo ogni secondo della vostra vita. Se perdete di vista la felicità, semplicemente regalatevi – o regalate- un sorriso e vedrete che andrà meglio. Fate poi in modo che questo atteggiamento sorridente e sereno diventi la vostra abitudine.