La parte conclusiva de La fille de mon peuple
12 je le touche avec ma main ouverte le ravissement et le stigmate sur son visage et elle éprouve le plaisir de l’amour la chaleur entière de sa respiration et la peau de pêche, le regard qui s’est posé sur moi, son regard à l’horizon qui s’éclaire de plus en plus à quinze sous dans une région où la lumière baignera tout, à une heure propice, celle-là qui vide les plages, un peu après le midi
13 i punti in cui bisogna abituarsi alla rarefazione dell’aria attorno a questi piccoli pianeti un po’ verdi in cui lo sguardo pesa e quando sembra che lei tenga la veste in mano e il corpo non ha ancora ritrovato la sua pesantezza un breve istante dura al risveglio in cui c’è ancora tutta la grazia di questa leggerezza notturna, e le onde della febbre né le luci dell’amore non hanno ancora percepito l’oscurità del corpo
14 la primitiva temporale mezzogiorno attestata dal fatto che questo vestito la Gigolette se l’è messo per questo momento e non certo per fare colazione come dice Barthes non può essere scomposta per intero e che quindi tolte le mutande non si può scendere oltre il sistema della moda è fatalmente più grossolano di quello della lingua per questo il poeta è il centro del suo gnomone che nel suo perfetto candore si lascia spogliare di sete, di velluti, di pesche, fino al pelo che è la primitiva da non scomporre più quando la potenza del cazzo è alla verticale dello splendore e nella strettezza del giardino fa del mullar[1] come se fosse al mulino o al mare
15 le mutande sono patafisiche alla sua età anche perché non è anoressica nell’orbita di questo stupore un po’ situazionista forma eroica di una cintura, o di un elastico per quanto siano i generi che tengano teso l’esprit bagnato come quelli di Lol non sappiamo di che tipo siano ma come in Lol[2] le mutande sono come l’abito che indossa che le prende il corpo da presso e le dona maggiormente questa quieta ripidezza da collegiale cresciuta[3] questo c’è sotto le dita che le toccano la pesca e la leggera stimmata del desiderio questo ciunno di collegiale fattasi grande stupefatto e biondo, bagnato e palpitante che si lascia toccare con il meridiano su cui sta l’orizzonte a quindici sotto, la pêche à quinze sous, tra seta e velluto un po’ patafisica un po’ situazionista un po’ attonita un po’ banalmente artificiale un peu niaise pêche à quinze sous
1 Cfr.V.S.Gaudio, Aurélia Steiner 2, © 2005. 2Si tratta di Lol Valérie Stein: cfr. Marguerite Duras, Le ravissement de Lol V.Stein, Gallimard 1964. 3Ma questa certezza di “pensionnaire grandie” può essere anche quella di Kathy Goolsbee, la “ragazza gagliarda”, con le gambe lunghe, “une grande gigue”, una perticona, appunto, la figlia dl fornaio di Hazleton in Pennsylvania, la rossa lentigginosa, il bel pescione, il bel percocone, che Sabbath pêche , da quel “gran pescatore” che è, per l’anno scolastico 1989-90: cfr. Philip Roth, Il teatro di Sabbath[1995], trad.it.Einaudi Torino 1999, in particolare cfr. la Parte Seconda, Essere o non essere, nello specifico vedi pag.193 della edizione Tascabili 2004. Da pêche(pesca) a pêche(pesca, il pescare, arte del pescare), o da peach(pesca) a pigeon(il colombo, ma anche il merlo, il minchione)si arriva senza fare molta strada alla patente essenza ottusa del “piccione”(cfr. «pigeonne”, colomba, o “pigeonneau”, piccioncino,merletto), che è voce dialettale meridionale, in uso in particolare nella Calabria del nord: “Piccione.Meridione.Il termine(accr.=Picciunazzo;Piccionazzo) deriva dall’inglese Peach[pi:tch] che ha come significati: 1.(bot.)pesca; 2.(fam.)ragazza graziosa;bellezza. Si può pensare anche ad una aggiunta locale a Pi:tch:ciunno(cioè:”conno”) che dà origine al termine figurativo Piccione di Pitch + ciunno: cioè: pesca/conno e bella/figa. Evidentemente l’elaborazione è avvenuta in ambito italo-americano, o nelle terre dell’emigrazione o nelle nostre terre dopo lo sbarco degli alleati anglo-americani. Da non dimenticare che la pesca, o a Palermo il varcocu(vedi), che può essere sia l’albicocca che il percoco, designa l’organo sessuale femminile”: Dizionario delle “parole proibite” nei dialetti e nei gerghi, in: V.S.Gaudio, Il Kamasutra della Mabrucca. Elogio e Pragmatica dell’amore dialettale,©1998. Vedi anche, nello stesso, Varcocu:”Palermo.Letteralmente “Albicocca”:il conno. Notare come il superlativo Varcuconu sia composto da Varcu(=il varco) e da Conu(=il conno), oppuri si formi grazie alla contrazione di Varcocu+conu, che comprende sia l’ “albicocca” che il “varco del conno”. Tralasciando le strette implicazioni fonologiche tra pécheuse, “peccatrice”, e pêcheuse,”pescatrice”; o la pêcheté che ha sempre una qualche affinità con la pigeonnerie:cfr. “’a pircocherìa” vs “’a piccionerìa” della Calabria Nord-est. Nel caso di Kathy Goolsbee, nell’inventario dei generi, tra i pantaloni di cui al numero 42 del corpus barthesiano, i jeans andrebbero connessi[con le varianti della chiusura(XVIII), della fissatura(XIX) e della flessione(XX)] alle mutande, che[con le varianti della morbidezza(IX) e dell’accostamento(VI)] marcherebbero la “primitiva temporale” come unità usuale disposta dal “fantasma irreprimibile” nell’erotica relazionale di Kathy e Sabbath: cfr. la conversazione telefonica segretamente registrata da entrambi, in particolare a pagg. 200-201 dell’edizione tascabile citata. Questa concatenazione del genere numero 42 con le mutande riflette le varianti all’abito usuale della fille de mon peuple e di Lol V. Stein e, consecutivamente, riflette le varianti al loro esprit bagnato e alla fissatura con cui i jeans “chiuderebbero” la flessione erotica dei due personaggi(flessione che, va da sé, quando al prossimo passaggio la fille de mon peuple indosserà i jeans –cfr. nota 1 in La fille de mon peuple, 1– al culmine della libido nel suo jour de pêche, sarà tutta virtualizzata nella vogata o nella palata di cui alla 11 dei 40 modi du Clergé de France, ovvero la posizione fantasmata in cui lei vorrà togliere la schiuma all’amore del poeta).
da:
La fille de mon peuple
pêche à quinze souse le mutande de Lol V.Stein