Se impari a guidare a Napoli puoi certamente guidare in qualsiasi posto del mondo.
Sin da bambino quando si attraversava la strada mia mamma mi ha insegnato a guardare se arrivavano mezzi da entrambi i lati della strada, e abitavo in una strada a senso unico. E’ difficile far capire a chi non ha mai visto certe cose il concetto di “prevedere” quello che sta accadendo.
Quando si e’ dietro un’auto gia’ capisci cosa sta per fare chi ti precede, da certi sui tentennamenti, da un suo procedere particolare, insomma DEVI imparare a anticipare gli eventi, ed e’ chiaro che non sempre puo’ succedere.
Inutile dire che alla base del “modus guidandi” napoletano ci sia sempre la mancanza assoluta di rispetto per il prossimo, di senso civico naturale, di quelle che sono delle semplicissime regole del vivere civile in mezzo ad altri esseri umani.
Mi affascina sempre il mancato utilizzo della freccia, che e’ di per se una cosa cosi’ banale, che stupisce come sia completamente assente nell’utilizzo comune del napoletano medio, un gesto che non credo costi fatica al fisico ma che puo’ essere veramente utile a chi ti segue, chi ti sta per superare (motorini vari) e magari utile anche a chi ti viene di faccia che sa che stai girando, ma e’ troppo stupida come azione da eseguire, per cui non e’ possibile che il napoletano esegua questa azione.
Ma la cosa piu’ eccitante per un’automobilista che si affaccia per le strade partenopee e’ affrontare una rotatoria. Il codice della strada e’ chiaro, i segnali orizzontali e verticali pure, ma non c’e’ nulla da fare chiunque si immette in una rotonda venendo da destra e’ convinto di avere la precedenza, e non si arriva a velocita’ normale, si arriva di corsa, nel senso che se ti prendo ti faccio male. STUPENDO. Non resta che riderci sopra, perche’ piangere lacrime sarebbe sprecato.
Che dire di coloro che in motorino sono troppo stanchi per fare il giro dell’isolato per arrivare a casa, per cui il senso unico non li riguarda, loro passano perche’ hanno il motorino, e peccato che la stessa cosa accada con le auto.
L’altra sera scendo verso le 20.10 per andare a fare allenamento. Sotto casa mia fortunatamente si riesce ancora a parcheggiare abbastanza facilmente intorno a tutto l’isolato del parco, e vado a prendere l’auto parcheggiata in un senso unico, in un strada in cui c’e’ lo spazio per far passare due auto affiancate nonostante le file di auto parcheggiate lungo i due lati. Trovo una macchina in seconda fila che mi impedisce di uscire. Inizio a suonare il clacson e prontamente arriva il proprietario. Mentre arriva monto in auto. Mi affianca e mi chiede di abbassare il finestrino, si presenta, mi da la mano. Mi chiede se parcheggio abitualmente li, e mi conferma essere il proprietario dell’agenzia di pratiche auto che e’ su uno dei lati della strada.
Mi dice: “Senta, se la prossima volta vede la mia auto qui in seconda fila sa che sono io dell’agenzia, mi puo’ trovare li, sa qui e’ difficile trovare posto”. Lo ringrazio e gli dico che sono 6 anni che vivo qui e che magari il posto lo trovo a 200 metri dall’ingresso del parco e non per forza sotto casa, e che se vede la mia di macchina sia lui a parcheggiare altrove.
Si ritira tutto stranito, perche’ lui aveva fatto un bel gesto, mi era venuto incontro, voleva facilitarmi la vita…e devo pure ringraziare che fosse una persona “civile”, per uno stesso episodio, cioe’ uno che si lamentava di essere rimasto chiuso da un’auto in seconda fila il mio parucchiere si e’ ritrovato con un occhio nero…
E non mi dite che non tutti i napoletani sono cosi’, che questi tizi sono pochi, che si tende a generalizzare. E’ insito nel DNA del napoletano cercare di fare il furbino sempre, aggirare i problemi non con la soluzione ma con l’aggancio.
Sono stufo, stufo e stufo.
Massi