Magazine Basket

La finale che tutti volevano

Creato il 12 giugno 2012 da Basketcaffe @basketcaffe

In un certo senso questa è la finale più scontata. Andando a vedere i Power Rankings (cioè le classifiche delle squadre NBA in base alla loro forza) d’inizio stagione, tutti i giornalisti più accreditati mettevano Oklahoma City Thunder e Miami Heat nella loro personale Top 3: Schuhmann di NBA.com aveva Miami alla numero 1 e Oklahoma alla 3, Stein di ESPN.com aveva Miami alla 2 e Oklahoma alla 3, mentre Tjarks per RealGM.com aveva già giustamente fiutato la fine dei Dallas Mavericks, e nelle prime tre posizioni metteva rispettivamente Oklahoma, Miami ed i Chicago Bulls.

In effetti non ci voleva proprio Vanna Marchi ed il Maestro Do Nascimento per indovinare le due finaliste, come mostravano le quote di molti siti di scommesse a Dicembre 2011. Miami aveva perso da pochi mesi le Finals contro Dallas e si ripresentava ai blocchi di partenza come la grande favorita ad Est, senza sostanziali modifiche in roster ma con più esperienza e con ancora più voglia di rivalsa. Neanche i Bulls, sconfitti con onore in ECF (Eastern Conference Finals), sembravano poter intaccare il dominio dei nuovi Big Three. Dall’altra parte del tabellone Oklahoma, giovanissima ed inesperta, era stata sconfitta anch’essa dai Mavericks in finale di conference e sembrava sul punto di esplodere definitivamente come squadra, inseritasi con tempismo perfetto in una Western Conference fortissima ma con le sue principali corazzate sul viale del tramonto: Dallas aveva tutta l’aria della squadra di veterani “arrivati” e con la pancia piena, molto simile ai Miami Heat del 2006, gli Spurs erano i soliti vecchietti pronti per l’INPS e Los Angeles era orfana di Coach Zen, con un Kobe con altri 3000 minuti di gioco in più sulle gambe ed un Fisher oramai più presidente dell’associazione giocatori che giocatore vero e proprio.

Vanna Marchi ed il Maestro Do Nascimento

Mi sa che ci sarebbero arrivati pure loro...

Le previsioni di molti, complici anche molti infortuni di giocatori chiave (Derrick Rose, Dwight Howard fra gli altri), si sono avverate in questi mesi. Miami è giunta in finale nonostante l’infortunio di Chris Bosh, lottando con le unghie e con i denti ad Est, soffrendo più del previsto contro gli Indiana Pacers ed i Boston Celtics. Ad ovest invece i Thunder hanno completato il loro processo di maturazione attraverso un cammino pieno di simbolismi, dimostrando di aver imparato la lezione dell’anno precedente.

Quello che ci attende è uno scontro fra le due squadre più forti dell’NBA e trovare degli spunti di discussione è fin troppo facile: tanto per cominciare i Miami Heat hanno bisogno di questo titolo molto più di quanto ne abbiano bisogno i Thunder. Wade (30 anni), Bosh (28) e James (27) sono all’apice della loro carriera e non hanno molti anni di massima tenuta fisica rimasti, mentre è palese per tutti che se non è l’NBA di adesso, è l’NBA del futuro che appartiene ad Oklahoma, con Durant (23), Wesbrook (23), Harden (22) ed Ibaka (22) tutti sotto ai 24 anni. Oltre a quella fra le due squadre più forti, questa è anche la sfida fra i due giocatori più forti del mondo, LeBron James e Kevin Durant, fra l’MVP ed il capocannoniere della lega (nonché secondo nella votazione per l’MVP). Inoltre questa è anche la contrapposizione di due filosofie (ma attenzione a fare facili demagogie), fra una squadra costruita in free agency ed una tutta “in casa”, con draft successivi, cioè fra i cattivi della classe (i villains in maglia nerissima) e gli studenti modello (maglia bianchissima, nerd look, zainetto).

Fare una previsione è quasi impossibile, i Thunder sembrano arrivare all’appuntamento dopo un cammino più difficile eppure attraversato più agevolmente, ma sottovalutare l’importanza dell’assenza di Bosh nell’analizzare le difficoltà di Miami sarebbe peccato gravissimo (e Boston lo sa bene). L’equilibrio fra le due franchigie è massimo ed anche in regular season si sono spartite una vittoria ciascuna.

LeBron VS. Durant - thunderousintentions.com

Bianco e nero...

Dipenderà da quale delle due asfissianti difese asfissierà di più, dipenderà da Bosh e se riuscirà a vincere il duello contro Ibaka e Perkins, se Sefolosha riuscirà a marcare efficacemente Wade, se Westbrook sfrutterà il mismatch contro Chalmers, se Harden cambierà la partita dalla panchina e se LeBron, oltre a trascinare la sua squadra in attacco, riuscirà a limitare quel diavolo longilineo di Durant.

Questa notte (ore 3:00 italiane) iniziano le Finals fra le due squadre più prevedibili e più previste, ma non fatevi ingannare dalla semantica, queste sono anche le Finals più spettacolari ed emozionanti che potessero capitare, le più attese dal mondo NBA perché contrappongono le stelle più lucenti della galassia arancione a spicchi, perché non c’è assolutamente niente di prevedibile nel risultato finale.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :