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La fine di Berlusconi e l'Italia Pulita

Creato il 06 giugno 2012 da Chiosaluxemburg @ChiosaLuxemburg
La fine di Berlusconi e l'Italia Pulita
Ormai nel pieno di una caduta libera che lo vede spaesato e lontano anni luce da qualsiasi idea  se non di politica, cosa che ha sempre rifiutato, quanto di logica di potere, Silvio Berlusconi ha compiuto una mossa che di fatto decreta la sua fine.
Asceso per indiscutibili doti di comunicatore carismatico (anche se bugiardo e non credo ci sia bisogno di ripercorrere una penosa sfilza di fandonie propinate agli italiani) ha negli ultimi giorni tirato fuori una proposta di rilancio che ha dei risvolti drammatici: Italia Pulita.
Ciò che sorprende non è la faccia tosta (ormai arcinota) nel proporsi come tale nonostante lui e il suo partito vantino un impressionante numero di procedimenti penali, ciò che sorprende è che il grande sparigliatore, l'uomo fuori dagli schemi, dal formidabile coup de theatre per la prima volta e nel suo campo, quello della comunicazione, insegua qualcuno.
"Il Paese attraversa una fase di enorme confusione", e questo lo dicono tutti anche quelli più bravi, la politica è il nemico da ab-battere. Qualsiasi politico è il bersaglio di una rivoluzione imminente senza ideali, ne' di destra ne' di sinistra, antiliberista, anti capitalista, contro le banche e i poteri forti, il Bilderberg, la massoneria internazionale e le politiche fiscali.
C'è bisogno, sacrosanto e senza alcuna ironia, di una nuova classe politica che faccia del servizio allo stato e della pulizia etica una nuova linea di condotta e da più parti sia interne al parlamento, vedi l'Idv di Di Pietro, vedi al di fuori con Grillo, Indignati e vari movimenti che spuntano ormai come funghi, si spinge verso una direzione che porti inequivocabilmente alla pulizia morale, politica e ambientale del Paese.
Stavolta Berlusconi non solo non è arrivato primo sul tema, ma ci arriva da ultimo, quando tutti gli altri chi per convinzione morale chi per scelta opportunistica stanno cavalcando l'onda da anni e con più credibilità, se non altro perchè lo ripetono in continuazione da tempo. Un cantante solista di razza si unisce per la prima volta ad un coro di voci che all'unisono cantano contro la classe dirigente italiana e contro quello che lui e il suo governo hanno fatto in questi anni.
E' vero, fa parte della sua tattica del sondaggino elettorale dire una cosa e aspettare il feedback dei media, gli umori del paese, e decidere di conseguenza; certo è che balbettare un giorno il nome di Angelino Alfano, il giorno dopo quello di Daniela Santanchè e terminare con Gerry Scotti non è indice di lucidità, pensare di fondare insieme a Dell'Utri un partito e chiamarlo Italia Pulita va oltre, in un territorio che sa di teatro dell'assurdo e anche un po' di fine di un'era: la sua.

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