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La fine di un amore. Parte seconda. Sulle donne.

Creato il 03 novembre 2010 da Discorrere
In precedenza sono state elencate quelle che sono le tecniche di molla & fuggi degli uomini e come abbiamo potuto notare, la maggior parte di queste si basa su piani d’azione degni di un bambino in età prescolare complessato e pure piscialletto. Di contro, le fantascientifiche tecniche femminili (chi non ha un santino di Trip Tucker sopra al letto?!) hanno per anni ispirato i più grandi strateghi di oriente e occidente. Ricordate ad esempio i preziosi consigli di Yu Zhou nella battaglia di Chi Bi? No? Peccato, ‘na strage vera! Comunque, per cominciare una breve classificazione partiremo dal basso, ovvero da quelle tecniche leggere e senza troppi spargimenti di sangue. Immaginate una donna, minuta e delicata, dolce e premurosa e immaginate anche quel nuovo modello di elicottero da guerra che gli è spuntato tra le gambe, diciamo il Sikorsky CH53 Sea Stallion, a forza di sorbettarsi l’imbecille di turno, tutto coccole e messe della domenica. Ora, lei, con un turbinio di pale del diametro di 6m, dato che la sua religione non le permette di fare sacrifici umani, decide di scrivergli una bella e sentita lettera che fa su per giù così: ‘Caro, con questa ti comunico che a partire da ieri, insieme alla Tour Eiffel e alla stazione centrale di Berlino, sei entrato a far parte della lista degli obiettivi di Al Qaeda e ti consiglio altresì di non tentare, in nessun modo, di rientrare dentro casa tua, ora mia e/o di usare la tua macchina/motorino/Graziella e/o il tuo conto corrente. Inoltre ti esorto a dimenticare di aver avuto una famiglia e allo stesso tempo non ti consiglio, cucciolotto, per il tuo bene psicofisico, di fartene una nuova. Per concludere, ti ricordo che sono a conoscenza del contenuto di tutte le cassette di sicurezza in Svizzera, nonché del numero di telefono di ogni membro maschile della Guardia di Finanza, dato che ho reputato utile farmi tutto il plotone. Caro. Sto’ giro t’ha detto sfiga. Tua per sempre. Firmato Angelica. P. s. ‘Se non vuoi che ti appenda per le palle sullo stendino durante una migrazione di piccioni, ricaca immediatamente Brain training, che tanto non ti serve!.’ Chiara, concisa ed incisiva quanto il foglietto illustrativo di una supposta. Ma andiamo oltre.
Altra tecnica degna di nota consiste nel mettersi in modalità MUTE, come un pesce chirurgo delle Maldive e decidere, date le difficoltà di comprensione della controparte, di agire in modo sistematico e diretto. Ovvero, telefonare al campo Rom più vicino per indire una riffa gratuita con gli oggetti di lui, tutti, e organizzare una session di rave punkabbestia nel suo appartamento. Concluse queste pratiche comunicargli in modo lento e scandendo bene le parole, attenzione ai concetti troppo difficili, che ‘no-non-si-fa-zum-zum-con-la-se-gre-ta-a-a-ria. Ripeti con me.’ Come risposta riceverete solo quell’inconfondibile sguardo sveglio da procione che ha appena scureggiato. Evviva.
Un espediente largamente usato è quello accanna prima che t’accanni. Questa tecnica si mette in atto quando, grazie ad una delle tipiche visioni alla Bernadette, avete il dubbio che lui stia per lasciarvi e quest’opzione non è di certo contemplata tra le vostre possibilità. Poraccio, ma lui che ne sa. Quindi voi, per cui ogni dubbio è una certezza sempre, olè, cominciate con la costanza e perseveranza di una goccia d’acido nitrico a sfracassargli le palle per ogni minima cosa e ad uscire con una frequenza di sette giorni su sette, con tutina di latex nero, dando poche/nessuna informazione sul dove, come, quando ma, soprattutto, con chi. Tempo due giorni, perché so’ svegli, vi rivuole! Come prima, più di prima (trallallà) e ovunque. Uau. Obiettivo raggiunto. Ora non vi resta che svuotargli l’appartamento che manco una banda di albanesi e lasciargli un post it sul cesso (del resto vi rimaneva scomodo smurarlo) con su scritto: Tiè. Becca ‘sti spicci!’
La tecnica più antica invece è riservata a quelle situazioni in cui, non sapendo come dirgli che amate un altro da dieci anni e siete incinte del terzo figlio non suo, decidete di farvi lasciare. Nonostante sia stata usata con generazioni di uomini per secoli e secoli, loro niente! ancora ce cascano. E questo ha dell’incredibile. Quindi, per un periodo di circa tre, quattro settimane, per ogni nonnulla partite con dei timidi singhiozzi, per arrivare velocemente alle urla d’acquila e concludere con tentativi di suicidio vari ed eventuali. Tra i primi in classifica abbiamo l’indigestione da Bifudus actiRegularis, con conseguente summit in bagno, l’overdose provocata dalla visione non stop di Mimì, che la farebbe pijà male a chiunque e il taglio, netto e irrimediabile, della sua carta black. Questi passaggi, nell’ordine recitati, provocheranno la reazione desiderata. Traversata a nuoto della Manica in solitaria.
Ma in assoluto il metodo migliore è quello dell’aggressiva passiva. Per chi non fosse pratico, questo tipo di donna snocciola frasi del tipo: ‘sei proprio sicuro di voler fare quello che stai per fare?’ o ‘Credi davvero che non te ne pentirai?’ o ancora ‘bah, fai ciò che reputi giusto.’ Lui, già confuso di suo alla nascita, avrà in breve tempo (due giorni dateglieli) un crollo psicotico e un black out permanente del cervello. Per portare a compimento la missione non resta che abbandonarlo sulla tangenziale con il santino di Padre Pio in bocca.
Potremmo continuare per pagine e mi piacerebbe anche avere suggerimenti in merito per ampliare l’elenco. Un mio amico mi ha detto che ne aveva le palle piene dell’immagine di uomo che emergeva dai racconti. Poco rispettato, poco rassicurante e soprattutto poco rappresentante la categoria. Mmmh. Vabbè. Ma ora, perché uno vi sta simpatico mica potete abbonare a tutti l’effettiva esistenza di un cervello?! O no?

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