Il Bossalice piangente
La storia recente della Lega è ormai una tragicommedia. Chiediamo scusa ai nostri 4 lettori e ½ (vezzo felliniano) ma siccome abbiamo attaccato il partito padano quando era al potere (e rimediato pure qualche insulto da chi ci aveva promesso una degna accoglienza a suon di legnate ad Adro), a maggior ragione lo facciamo ora che di cose da dire ce ne sono a bizzeffe e forse qualcuna in più. Ieri sera alla Fiera di Bergamo, il luogo dove di solito l’Umberto minacciava di ricorrere alle baionette, si è consumato forse l’ultimo atto di una tragi-farsa che non ha precedenti in Italia se non nelle adunate radiocomandate della ForzaItalia che fu. Bobo Blues Maroni con la scopa in mano ci ha fatto una certa impressione. Abituati a vederlo in abiti ministeriali, quel piccolo uomo un po’ tronfio e un po’ soddisfatto come se avesse compiuto una grande impresa, ci ha fatto girare i cabasisi meglio se fossero pale di elicottero. Vabbé che il suo motto recente è “Pulizia, pulizia, pulizia”, ma presentarsi con una scopa in mano di pura erica ci è sembrata una estrema banalizzazione del concetto, anche se abbiamo pensato che se si fosse armato di un Folletto i leghisti non avrebbero capito. Mentre Maroni se la rideva a 56 denti (mutazione genetica in atto) al microfono, con un tono un po’ dimesso e l’espressione un po’ così di chi ha visto tramontare il suo impero, Umberto Bossi, il Senatur de loro altri, piangeva a dirotto, singhiozzando come un bebè in fasce in crisi di astinenza da poppata. L’aspetto da psicanalisi spinta fino all’orgasmo cerebrale, è che Umberto parla di “complotto”. Memore delle autodifese ormai mitiche di Silvio di fronte alle accuse più infamanti, il Senatur ha deciso che parlare di una tresca, una trama, un ordito diabolico nei confronti suoi e della sua famiglia servisse a salvarsi l’anima e a far restare il culo attaccato alla poltrona. Il problema per l’Umberto è che la tesi del complotto non è credibile, non può essere infatti un complotto aver deciso di far scendere il figlio Renzo, detto paternamente Trota, in politica. Non può essere un complotto aver scelto Francesco Belsito come tesoriere del partito, non può essere un complotto aver assunto Rosy Mauro come badante, non può essere un complotto aver ristrutturato la villa di Gemonio con i soldi dei rimborsi elettorali e non può essere un complotto aver lautamente pagato le lauree dei suoi accoliti, che se avessero studiato trent’anni non ci sarebbero mai riusciti a pigliarne una. Tutto questo non può essere un complotto perché dovremmo dedurre che Bossi ha complottato contro se stesso il che, se ci permettete, sarebbe una tesi davvero bizzarra. Fermo restando che nella Lega tutto è possibile, perfino che un ippopotamo un po’ tardo come Borghezio faccia il parlamentare europeo e uno scimpanzé il ministro della repubblica (al caravanserraglio di Umberto mancava solo un appartenente alla razza ittica, e allora via al Trota che, nonostante la modica cifra di 12mila500 euro al mese, aveva anche la faccia tosta di passare in via Bellerio per farsi dare i soldi cash per il brunch), pensare all’autocomplotto ci riesce impossibile proprio come se si trattasse di un autodafé di stampo medieval-giussanesco. Nel frattempo, terminata la Giornata dell’Orgoglio Padano con un bicchiere di prosecco e l’investitura di Bobo Blues a prossimo leader della Lega, i giornali venivano a scoprire un altro affare losco con protagonista sempre l’Umberto. Il 28 agosto del 2003, una signora originaria di Mantova ma residente a Milano, tale CaterinaTrufelli, decide di fare testamento e lascia il suo appartamento sito in via Mugello n. 6, “all’onorevole Umberto Bossi quale segretario della Lega Nord”. La signora, un’accesa fan delle camicie verdi, lascia anche scritto che le sue ceneri dovranno essere disperse nelle acque del dio Po, ma questo è un aspetto secondario rientrante nella sfera delle patologie umane. La Trufelli muore il 10 maggio 2010 e Umberto Bossi entra in possesso dell’appartamento di 250 metri quadrati in zona viale Umbria. La normativa parlamentare in materia è chiara. Due le possibili soluzioni: o Bossi passa la proprietà dell’appartamento nelle disponibilità della Lega (norma sulle erogazioni liberali), e segnala il fatto agli organi competenti o vende l’appartamento e ne versa il ricavato nelle casse del partito (così come stabilito dalla defunta) e ne certifica l’effettuazione sempre come previsto dalla norma vigente. Ma Umberto è troppo impegnato a trasformare Ruby nella nipote di Mubarak per cui fa trascorrere i 60 giorni previsti per denunciare l’operazione finanziaria agli uffici della Camera. Così, ob torto collo, il Senatur si ritrova a sua insaputa proprietario di un appartamento del valore di circa mezzo milione di euro e cosa fa? Lo vende, intasca il ricavato, e fa acquistare dalla gentile consorte un bel casale a Brenta, vicino Gemonio, da regalare a un altro pesce della famiglia, l’avanotto Roberto Libertà. Ora. Comunque la si voglia mettere, questa storia tutto è meno che un complotto, diciamo che una serie di disattenzioni stanno portando un po’ di guai con la magistratura che sull’acquisto di quel casale sta indagando, ma alla fine, niente di più. Ieri sera a Bergamo, quartiere Fiera, Bossi è salito sul palco accolto dall’applauso dei suoi fan. In un’altra epoca e con gente diversa, quel palco sarebbe stato un patibolo.Magazine Politica
La fine triste di Umberto, anche lui proprietario di appartamenti a sua insaputa
Creato il 11 aprile 2012 da Massimoconsorti @massimoconsortiPotrebbero interessarti anche :
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COMMENTI (1)
Inviato il 12 aprile a 16:16
Tragica falsa commedia comica all'Italiana..le lacrime escono vere anche a tanti creduloni militanti (senza offesa) hanno creduto..nell'onestà dichiarata a voce ma la vera realtà nuda e cruda ogni giorno come ALTRI partiti simili stanno facendo aprire più occhi e suonare i timpani..le ramazze ormai non servono..anzi fanno da tragico comico alla pessima situazione..con questo ennesimo fare di NON onestà l'Italia stessa è messa ancora più in VERGOGNA e queste brutte cose stanno facendo il giro del mondo..ad altri le lacrime scendono di rabbia e sono quelli degli ONESTI !!! Ma altre lacrime giulive in questi giorni scendono allegramente e sono di altre Nazioni che vedono l'Italia attuale completamente quasi auto affondata.. che Italia ridicola e da vera VERGOGNA mondiale..grazie a codesti e loro simili in altri risaputi partiti..neppure dimissionari ma attaccati come patelle ad i tanti gruzzoli..monetari che sempre sono come si vede ampiamente elargiti ad i soliti!Tangentopoli continua..e la nave Italia si auto affonda sempre di più..purtroppo.Morando