La firma della condanna dal blog “Rinascimento fiorentino”
Non che potesse essere un ipotesi ancora perseguibile, ne tantomeno i lavori Corsica-Circondaria facessero presagire uno stop, ma l’accordo firmato tra il Comune-Provincia-Regione e Ferrovie sancisce la definitiva condanna di Firenze a subire uno dei più grossi, se non il più grosso, lavori mai effettuati nella città del Fiore. Una talpa meccanica lunga 150 metri perforerà l’argilloso suolo cittadino per 8 km incrociando quella cattedrale nel deserto che corrisponde al nome di Stazione Foster. Il tutto per tre anni di lavori, scavi, disagi e quant’altro. Ovviamente i tre anni sono sulla carta, com’erano i 4 anni della realizzazione della linea uno per il treno in città. Questi i nomi che hanno siglato presso il Ministero dei trasporti e delle infrastrutture il protocollo con Rete Ferroviaria italiana del gruppo Fs, rappresentata dall’amministratore delegato Michele Elia e presente anche il ministro Altero Matteoli, sono stati tutti: Regione, Provincia e Comune di Firenze, ovvero il presidente Enrico Rossi, la vice presidente della Provincia Laura Cantini e il sindaco Matteo Renzi. C’erano anche il presidente di Ferrovie Lamberto Cardia e l’amministratore delegato Mauro Moretti, oltre all’assessore toscano ai trasporti e alle infrastrutture Luca Ceccobao. L’intesa conferma tutti gli impegni sulle opere infrastrutturali del nodo fiorentino dell’alta velocità che Tav e Rfi avevano assunto in accordi precedenti e che non vengono modificati: in particolare riguardo il potenziamento dei collegamenti tra Firenze, Campi Bisenzio e Prato. Rimane imprenscindibile la realizzazione di un servizio ferroviario metropolitano ad alta frequenza e con fermate ravvicinate. Rete ferroviaria italiana si impegna al riguardo, nei prossimi due anni, ad una serie di sperimentazioni per risolvere alcuni possibili nodi critici. Cambiano però nell’immediato, con l’accordo siglato alcune priorità. Slittano in avanti e vengono per il momento sospesi alcuni interventi che avevano avuto il via libera nel 1999. La Regione potrà in futuro, per quelle opere, richiedere comunque altri stanziamenti. Vengono rimodulate le risorse oggi disponibili, che nell’immediato non aumentano, ma che saranno utilizzate in modo diverso.
In sintesi adesso sappiamo quando si parte ma non quando si arriva, se mai si arriverà. Firenze sarà condannata per il resto degli anni a venire a lavori inutili e costosi che non porteranno nulla di valore aggiunto, se non la voglia di fuggire da una città che non ama più i suoi cittadini ma sopratutto non rispetta più la sua storia a fronte di un ammodernamento che Firenze non ha mai voluto, proprio perchè è l’origine stessa della città a non volerlo. Avallare tale progetto significa essere lontani da tutto e da tutti, di lavarsene le mani perchè tanto gli amministratori di oggi saranno altrove quando inizieranno a sorgere i problemi e nessuno si ricorderà dei nomi sopracitati. Noi ce lo ricorderemo come ci siamo ricordati delle promesse fatte e non mantenute del sindaco, che oggi aveva veramente la possibilità di emergere per lungimiranza e attaccamento alla città, come gli piace sempre sottolineare, ma che in realtà, come politica docet, è attaccato soltanto al vil denaro, quello che ci condurrà alla fine.
E’ POSSIBILE FERMARE LO SCEMPIO DELLA CITTA’… L’ALTERNATIVA C’E’ !!
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