Se pure voi, di tanto in tanto, andate a leggere i commenti della gente sotto gli articoli che riguardano la presentazione o la prova di nuove moto, avrete certamente notato come nella mente del possessore di moto italiano sia presente un chiodo fisso (NB: uno dei tanti): il peso della moto! Inteso in senso negativo, ovviamente. Leggendo ciò che scrivono i commentatori prende forma un quadro molto preciso delle idee più diffuse tra il popolo dei dueruotisti virtuali: la moto ideale deve pesare quanto una bicicletta e avere la potenza di un aereo.
Visto che questi pensieri non hanno un reale fondamento tecnico e sono più che altro frutto di un bisogno inconscio di possedere un oggetto sul quale poter riversare tutte le proprie mancanze e le proprie insicurezze, proverò a spiegarvi perché il peso di una moto stradale NON DEVE essere troppo contenuto.
In realtà le mie saranno considerazioni piuttosto ovvie e banali alle quali potrebbe giungere chiunque decida di prendersi 10 minuti per riflettere sull’argomento. Talmente ovvie da essere completamente invisibili agli occhi della maggior parte dei moto-naviganti-commentatori internettiani.
Inizio con una domanda per queste persone fissate con il peso: ma voi ci andate per davvero in moto?
Se la risposta è sì, allora avete realmente bisogno di leggere il presente articolo fino in fondo, più di una volta. E non perdetevi neanche una parola!
Se la risposta è no, vi consiglio invece di ragionare meno superficialmente sulla questione e di arrivare da soli alle giuste conclusioni. Se non vi riesce, tornate qui e proseguite nella lettura del mio articolo.
Concetto fondamentale numero 1: la distribuzione dei pesi
In una moto non conta tanto la massa complessiva quanto la sua distribuzione. La posizione del baricentro è dunque molto più importante del peso totale del veicolo.
Esempio pratico: una moto di appena 100 kg ma con baricentro posizionato in corrispondenza della sella del guidatore è tutto fuorché maneggevole. Quei 100 kg, ve lo assicuro, sembrano almeno il triplo.
Altro esempio pratico: Honda Goldwing. Non sapete cos’è? Andate e cercarla su Google. Si tratta di una moto che pesa oltre 400 kg, tuttavia è progettata così bene da poter essere guidata anche da chi sa a malapena andare in bicicletta.
Guardatela in azione
Cosa dimostra questo video? Ci fa capire che il peso è soltanto una delle variabili in gioco e non necessariamente la più importante. La più importante in assoluto è l’abilità del guidatore, che in genere è inversamente proporzionale alla quantità di discorsi da bar prodotti. Scommetto che la maggior parte di voi non è in grado neppure di affrontare un tornante senza finire contromano, mentre il tizio nel video qui sopra esibisce delle strettissime inversioni ad U a bordo di una moto gigantesca. Questo dovrebbe quantomeno mettere in discussione la lista delle vostre priorità motociclistiche.
Concetto fondamentale numero 2: il peso, se ben distribuito, dona stabilità e maneggevolezza al veicolo
Una moto molto leggera, per quanto ben progettata, sarà sempre e comunque piuttosto sensibile alle imperfezioni del fondo stradale, alle raffiche di vento e alla presenza del passeggero. Stiamo parlando di moto stradali, perciò la loro caratteristica primaria deve essere la facilità di guida e la capacità di adattarsi al meglio a tante situazioni differenti. Una moto da corsa deve semplicemente -si fa per dire- andare forte in pista. Una moto da cross deve andare forte sui circuiti sterrati. Una moto stradale deve essere guidabile, stabile e prevedibile nei suoi comportamenti.La leggerezza rende il mezzo più veloce ma anche più nervoso, più sensibile alle buche/crepe e in generale più rapido nelle sue reazioni (compresa la perdita di aderenza). Al contrario, una moto pesante con un baricentro ben posizionato (non troppo alto né basso, non troppo avanzato né arretrato) risulta essere più dolce nei movimenti e si scompone di meno sulle buche/crepe. Il peso migliora anche l’aderenza in caso di guida sul bagnato. Allo stesso modo la presenza di vento laterale darà meno fastidio e non scomporrà l’assetto del mezzo.
Temo che questi concetti non siano per niente chiari nella mente dei maniaci dell’anoressia meccanica…
Concetto fondamentale numero 3: una moto turistica leggera è un controsenso