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La formica è nuda sulla sedia. Di Silvana Baroni

Creato il 06 gennaio 2011 da Fabry2010

La formica è nuda sulla sedia. Di Silvana Baroni
(Segni)

La formica è nuda sulla sedia

La formica è nuda sulla sedia
ho la lente funeraria e la vedo piatta liscia disidratata
scopro che le formiche invecchiano e muoiono di notte
inumate nel vaso delle bianche azalee,
penso e scommetto su quello interrato
quindi torno agli inutili esercizi da camera
seguita a vista da un metronomo.
Con le braccia sulla traiettoria degli stinchi respiro
così che la polvere va giù e divarica dentro
guardo in alto, il decoro delle nuvole è sempre più in alto
e al centro un isterico baratto impedisce da sotto l’impalo.
La miglior fuga è camminare camminare camminare…
sorpassare le formiche che muoiono.

Al sole in un caffè

Al sole in un caffè
mi sorprese che l’altro lì moriva
a denti stretti ed io che lo guardavo
fossimo assieme un tutto quotidiano
un esercizio a fuoco spento della vita
conforme l’uno all’altro al prima e al dopo
comparse di una sosta stabilita nel mondo
che attorno ci guardava come un vecchio poi sa.
E ancora il vizio della vita su dislivelli eppure al centro
di un discontinuo sguardo da cortile…il gioco alle biglie…
la schicchera contro muro…il rimbalzo dal suolo…
il peso in precipizio e in traiettoria…
un ingranaggio delicato che rallenta modanature
del vizio della vita.

Esistono

Esistono
per questo puoi lasciarli a casa:
il caffè riscaldato due volte, i capelli a treccia sulla nuca
l’imbronciato guardarsi attorno a cerca d’una cuccia
la scena più volte d’una cattiva digestione
il dormire col cuore d’ordinanza
sotto le unghie la pece d’aver sbagliato mestiere.
Son tutti nodi a rilievo che non sai partecipare
qualcosa di unico da dimenticare.
Allora questo può farti compagnia
(tu donna politica di fauna antichissima)
setacciare da internet la novella, stanarla uccel di bosco
dal ventre dell’etere, già lo sai ,da un’ipotesi azzardata
la vita poi ritorna a seguire i suoi canali sciorinandosi.

Nella calma dei tondi cuscini

Nella calma dei tondi cuscini
così morbidi ravvicinati e attorno
nel progetto di sorrisi più cauti estasiati sornioni
ci regaliamo il presente, l’erba piegata sugli argini
e un pesce d’aprile.
Togliamo i numeri dal tempo
già tutto si dimentica appena si trova di meglio
per il resto si andrà avanti con i postini.

Io che di fronte ai decimali spezzo la vita e digiuno il lunedì

Io che di fronte ai decimali spezzo la vita e digiuno il lunedì
guardo te che sospiri come se immaginassi
mentre ti scortichi la pelle e parti in volo
lepidottero dietro il demone dei mari.
Io resto a casa alzo la bandiera impenno il paradiso
resto cambiando autrice di proprietà bizzarre
fino a vertici apertamente smentibili.
Io in una casa di pazzi ho sempre ragione
e quando scendo dai miei ragionamenti sono felice
ho sul mento una grigia barbetta da capra.

Nota Bio-bibliografica

Silvana Baroni medico psichiatra, psicoanalista, vive e lavora a Roma.
Ha scritto di saggistica psichiatrica e critica d’arte per quotidiani e settimanali, ha curato la rubrica “Spunti e virgole” sull’Attualità del Paese sera.
Ha pubblicato per Il Ventaglio ed.:“Tra l’Io e il Sé c’è di mezzo il me”, una raccolta di aforismi e grafica. Seguono quattro raccolte di poesia: nel ’94 “Stagioni”ed. Il Ventaglio, nel ‘ 98 “Nodi di rete”, nel ’01 “Ultimamente”, nel ’02 “Il tallone d’Achille di una donna” ed.Fermenti.
Nel ’97 una raccolta di grafiche e haiku ”Acquerugiola-acquatinta” per l’ed. Dell’oleandro.
Nel 2005 “Alambicchi” 14 racconti pubblicati da Manni ed.
Per la collana Controsensi- Fermenti ed.una raccolta di poesie “Nel circo delle stanze” nel 2006 e nel 2007 per le ed. Quasar una raccolta di aforismi, grafica e pittura: “Neppure i fossili”. Nel 2008“Riluttanti al nulla”Ed. Fermenti



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