A volte io ricevo delle mail di gente che mi definisce FORTUNATA o BEATA per vivere a Madrid.
Che quando io leggo “beata te che vivi a Madrid” penso così tante cose che mi scoppia la testa.
Allora ho deciso di usare questo mio blog ludico per condividere uno dei miei pensieri più intimi, cioè la difficoltà di vivere all’estero.
Nella scelta di lasciare l’Italia non esiste la fortuna (intesa come buona sorte) ma il CORAGGIO di inseguire un sogno, o più banalmente il DESIDERIO di provare qualcosa di nuovo.
Io arrivai a Madrid con un biglietto di sola andata che mi costò 40 euro.
Non avevo un lavoro e non avevo nessunissimo contatto. Per i primi 4 mesi vissi in una stanza senza finestre in un appartamento pericolante. Nonostante fossi arrivata qui con una laurea, un master, un Progetto Erasmus e un Progetto Leonardo sul CV iniziai a cercare qualsiasi tipo di lavoro, proponendomi come commessa, lavapiatti, cameriera, telefonista, etc. oltre che per lavori qualificati. Forse questa si chiama fortuna?
Quando trovai lavoro mi iscrissi all’università per specializzarmi in qualcosa di più spendibile sul mercato. Forse questa si chiama fortuna?
Conosco tanti italiani che hanno avuto successo all’estero, e tantissimi altri che pur essendo bravi, colti e preparati non riescono a trovare lavoro ma decidono di inseguire i loro sogni e non tornare a casa.
In infinite situazioni vivere all’estero è difficilissimo. Non solo per la lingua e la cultura diverse da quelle d’origine, ma anche per banalità: un raffreddore, non trovare le tue merendine preferite al supermercato, vedere i tuoi genitori in aeroporto ogni volta più maturi…
Io non sono fortunata per vivere a Madrid, io sono fortunata per avere la famiglia, gli amici e l’amore che ho.
Per me lo sforzo più meritevole della vita è capire quello che si desidera e seguire i propri sogni.
Dedico questo post a Nerone, il pesce del mio acquario che più ho amato e che oggi è morto.
Nerone, questo acquario non ha senso senza te.
Guancione e Nerone