Schwazer, l’Italia dalla faccia pulita fuori dalle Olimpiadi per doping
Lo hanno beccato con tracce di eritoproietina (EPO) nel sangue gli emissari della Wada, l’agenzia internazionale antidoping. Il marciatore medaglia d’oro a Pechino nella 50 chilometri di marcia non potrà ripetersi. Crolla il mito della faccia pulita che aveva stregato la Kinder. «Ho sbagliato, volevo andare più forte e la mia carriera è finita», ammette. Almeno non si è nascosto dietro inutili giustificazioni: quello che gli auguriamo è di ritrovarsi come uomo e di circondarsi di persone che lo possono aiutarsi a non perdesi definitivamente!
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