La fotografia della Gelmini

Creato il 01 dicembre 2010 da Marcoscataglini


Gli studenti protestano e vanno sui tetti. Ci sono stati scontri con le forze dell'ordine e intere città sono state preda del caos. L'ho verificato di persona ieri, che ero a Roma, e sono rimasto bloccato nel traffico (come al solito, ma molto più del solito). Alla Camera, comunque, il ddl della riforma Gelmini è stato approvato e la foto che si vede in giro è quella del ministro sorridente col pollice in alto a indicare "vittoria". Questa è l'immagine del nostro paese, da ogni punto di vista. Sempre più diviso, sempre più litigioso, sempre più spaccato tra vincitori e vinti, tra chi urla la propria rabbia (e magari spacca le vetrine) e chi ostenta pose trionfalistiche. Bastano pochi scatti, pochi fotogrammi per rappresentarlo, questo paese privo di spessore e di anima, comprensibile al volo, nudo davanti alla storia. Non serve fantasia, basta avere lo stomaco forte. I grandi reporter impiegavano mesi, a volte anni, a raccontare realtà complesse come quelle della Cina o del Vietnam (ricordate Terzani?), a scattare foto che lasciassero non soltanto vedere, ma immaginare un mondo che ci appariva misterioso e lontano. Oggi, in Italia, tutto questo non serve. Basta un Citizen Reporter col suo telefonino a raccontare un'Italia becera e poveretta, in cui occorre scegliere tra le grigie baronie che governano le università (ma anche l'Atac e altre strutture pubbliche, che questo governo non riformerà) e una riforma punitiva e insufficiente, che verrà pagata principalmente da precari e studenti "deboli", e finirà per avvantaggiare università e scuole private, dove studiano "quelli bravi". Io una proposta di riforma ce l'avrei: aboliamo l'obbligo della laurea per svolgere certe professioni. Sei bravo a progettare? Fai pure l'ingegnere, e vediamo se resisti sul mercato con le tue capacità. Considerando quanti ingegneri laureati, magari con lode, stanno rovinando l'Italia con le loro opere brutte e instabili, fatte di cemento impoverito e calcoli sbagliati, direi che peggio non può andare. Nel Medioevo si sono edificati castelli e interi borghi che hanno sfidato i secoli (e di bellezza mozzafiato) senza un fottuto ingegnere a fare i calcoli dei materiali! Incontro laureati che a malapena sanno scrivere una lettera, lasciamo perdere il parlare in pubblico, non dico in italiano, ma almeno in un dialetto comprensibile. Ci sono in giro dannatamente troppi idioti laureati, a cui la laurea ha dato la boria, ma nessuna competenza. Ricordo i tempi di quando per fare il fotografo occorreva avere la licenza. Com'è noto, fare il fotografo è un'attività sovversiva e pericolosa: lo è sempre raccontare la verità. Un sacco di professionisti avrebbero voluto mantenerla: in tal modo si sarebbero combattuti "gli abusivi", a vantaggio dei veri professionisti! 'Fanculo! E noi lì sempre a spiegare che sono le capacità del singolo, la sua voglia di  migliorare, a fare di un fotografo un vero fotografo, non il fatto che esistesse un cazzo di documento ufficiale a dirlo! Ed è così anche per la laurea: ci sono moltissime persone incapaci che hanno preso la laurea. Magari con qualche trucchetto (legittimo). C'è anche chi c'è diventato ministro, in questo modo. Ma un coglione resta un coglione, anche con la laurea. E scusate il francesismo. E' ora di finirla con tutte queste patacche attaccate al petto delle persone, con queste pseudocertificazioni, con gli ordini professionali (ma non avevamo votato per abolirli?), con i tariffari minimi (alla faccia della concorrenza, vero signori avvocati?), con tutto ciò che serve a fare in modo che i mediocri stiano alla pari (anzi, sopra) gli altri, mentre i ragazzi in gamba, quelli volenterosi e con la voglia di fare, stanno a spasso, oppure già in viaggio per l'estero. Tanti fotografi italiani lavorano in Francia, in Gran Bretagna, negli USA. Dove non c'è bisogno di salire sui tetti per rivendicare i propri diritti: basta saper dimostrare quel che si vale. E dove nessun ministro, di fronte alla protesta sacrosanta di quegli studenti che si vorrebbe "beneficiare" di una innovativa riforma (sic) farebbe il gesto della vittoria dopo aver approvato la propria legge. Se non per rispetto dello "sconfitto", almeno per non sobillare gli animi. So cosa state pensando: in Francia, nonostante le proteste, anche durissime, il governo ha approvato la riforma delle pensioni. E' vero. Con la scusa della crisi, molti governi europei stanno virando verso politiche meno rispettose e meno coordinate col sentire dei cittadini. Vedremo come andrà alle prossime elezioni. Magari Sarkozy, quello che nei dossier di Wikileaks è definito come un megalomane che si crede Napoleone, ce la farà, magari no. Di certo, la Berlusconizzazione del continente non è una buona notizia. Ciononostante, continuo a pensare che negli altri paesi il merito e le capacità alla lunga pagano. In Italia, invece, sono un ostacolo. Meglio essere belli, divertenti e assolutamente idioti. Con la laurea o senza, poco importa.


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