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La “FratteRosa Che Vorrei” non è solo un bel sogno… esiste!!!

Da Buonacucina
“FratteRosa Che Vorrei” è la pagina Facebook del Comune di Fratte  Rosa raccontato dal suo Sindaco Alessandro Avaltroni. Sono arrivata a questa pagina per curiosità verso il prodotto tipico più noto di Fratte Rosa, ovvero l’omonima fava di cui ho sentito parlare per le sue proprietà antiossidanti e salutistiche, ma della quale volevo saperne di più in merito alla produzione, alla lavorazione e alla trasformazione e così ho chiesto “ l’amicizia” Da qui sono intercorse alcune mail con il Sindaco .e la sera dello scorso martedì sono stata a Fratte Rosa, un bellissmo paese collinare posto a cavallo tra le valli del Metauro e del Cesano. E qui mi si è aperto un mondo perché oltre alla bellezza del posto,  ho ricevuto una accoglienza ed una ospitalità veramente rare e la mia innata curiosità nel  ricercare in ogni luogo in cui mi trovo ciò che di tipico e di tradizionale la cucina offre è stata pienamente soddisfatta. Abbiamo fatto visita all’Azienda Agricola ” I Lubachi” che partecipa al progetto di recupero varietale della fava di Fratte Rosa collaborando con l’ istituto sperimentale per l’orticoltura di Monsapolo del Tronto e la facoltà di Agraria dell’Università di Ancona, dove il titolare Sig. Rodolfo Rosatelli mi ha spiegato di tutto e di più sulla fava e cosa molto gradita mi ha offerto un aperitivo con stuzzichini a base di fava Sapevo che le fave sono versatili e si possono preparare in vari modi, ma quello che ho degustato erano delle vere e proprie delizie oserei dire paradisiache… Innanzitutto le fave sott’olio, rigorosamente extravergine d’oliva, di produzione della stessa azienda conservate con il finocchietto selvatico e l’aglio: un connubio di sapori delicati, ma nel contempo molto gustosi. I crostini con con il paté di fava di Fratte Rosa, dal sapore molto delicato e appetitoso che mi ha entusiasmato e gli spiedini preparati con il lonzino, la fava fresca ed il pecorino, il tutto accompagnato da dell’ottimo vino bianco. L’Azienda produce altri prodotti a base di fave e derivati dalla sua lavorazione tra cui i “tacconi” un tipo di pasta preparato con la farina di fave, ottenuta dalla macinazione delle fave con la pietra, la farina di grano,  impastata con le uova e poi stesa con il tradizionale “rasagnolo” e tagliata a strisce con il coltello. Successivamente sono stata alla ” Bottega del Pane” di Massimo Montoni dove preparano i ” Biscottini sciroppati” detti “biscutin”, seguendo l’antica ricetta frattese utilizzando ingredienti semplici  e genuini. I “biscutin” sono preparati con un impasto a base di uova, farina, olio e lievito, che dopo la lavorazione viene prima lessato, poi cotto al forno e ricoperto poi con uno sciroppo di zucchero a cui viene aggiunta la scorza grattugiata del limone che ne caratterizza il sapore e li rende fragranti. La caratteristica  di questo prodotto è che mantiene la sua fragranza a lungo, tanto è vero che le persone anziane raccontano che venivano spediti ai soldati  al fronte durante le Guerre Mondiali. E qui, in questo forno ho scoperte altre meraviglie… la prima meraviglia  è il pane sciapo a lievitazione naturale lavorato a mano: nella bottega c’è un piano di legno dove il pane viene impastato per poi essere coperto con lenzuolini di cotone e coperte di lana… Mi è tornato alla mente il ricordo molto bello e tenero di quando da bambina, in campagna dalla nonna,  la vedevo preparare il pane e quasi invidiavo quell’impasto per la cura e l’amore con cui veniva “cullato”… la seconda è il panturco, un dolce a base di pan di spagna, bagnato con l’alchermes e farcito con il cioccolato, ma di questo vi racconterò prossimamente. Adesso capite perché ho esordito dicendo che la “La FratteRosa Che Vorrei”  non è un sogno, ma esiste? Un grazie e tutti coloro che hanno reso quella serata indimenticabile! Filed under: buona cucina Tagged: cucina marchigiana, cucina regionale, Fratte Rosa, piatti della tradizione, prodotti tipici marchigiani

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