In questa calura estiva una bella birra ghiacciata ci sta sempre bene. Sorseggiando l’ennesima media mi è venuto in mente un personaggio del calcio mondiale che avrebbe potuto essere, ma non è mai riuscito a compiersi definitivamente. Gran Bretagna e birra, le persone che vengono in mente sono essenzialmente due, quello che non andava in spiaggia perchè fra casa sua e il mare c’era un bar, e la Gazza più famosa di Newcaste, Londra, Roma e Glasgow, Paul Gascoigne. Paul è uno dei centrocampisti più talentuosi e completi che l’Inghilterra abbia mai visto. Nella fine degli anni ottanta e negli anni novanta era un vero mito continentale, in Inghilterra più famoso della Lady di Ferro. Infatti un sondaggio dell’epoca metteva al primo posto delle persone più conosciute nella terra di Albione la Regina Elisabetta, al secondo Gazza e al terzo la Thatcher. Ma perchè Gazza era così amato? Oltre ad essere uno dotato di una tecnica e di una fantasia calcistica fuori dal comune, era anche uno che non tirava indietro mai la gamba, cosa che come vedremo gli ha rovinato la carriera. Poi era un personaggio, nel vero senso del termine. Burlone, guascone e irriverente come solo i grandi personaggi sanno essere. Memorabili le sue gag in campo, come annusare le ascelle dell’arbitro che aveva il braccio alzato per mostrare un cartellino oppure “rubare” il taccuino al direttore di gara, estrarre un cartellino e mostrarlo all’arbitro. Sicuramente Gazza si è fatto amare dai suoi compagni di squadra, un po meno dagli avversari che, oltre ad avere problemi per fermarlo per via della sua innata capacità di dribblare e fare giocate memorabili, spesso venivano affrontati a muso e piede duro da Gazza. In campo Gazza era un generoso, diverso dagli altri talentuosi del calcio. Era rude negli interventi, mai la gamba indietro e sempre a correre per affrontare l’avversario. In carriera ha subito due gravi infortunii, uno in una partita nel 1991 ai tempi del Tottenham, nel tentativo di ostacolare un avversario che stava tirando. Prima rottura seria ossea, e uno con la Lazio in allenamento, anche qui nel tentativo di fermare un tiro di Nesta, che incolpevole è stato causa della seconda rottura di Gazza. Oltre agli infortuni anche il demone dell’alcool ha contribuito a non far mai sbocciare completamente quello che poteva essere fra i primi cinque giocatori di calcio di tutti i tempi.
Gazza inizia la carriera giovanissimo con la maglia bianco nera del Newcastle, con cui gioca per quattro stagioni. Le sue prestazioni sempre convincenti convincono il più importante Tottenham ad interessarsi a lui. Si trasferisce a Londra nel 1988. Con la maglia bianca del Tottenham gioca per quattro stagioni. A dir la verità sono tre, in quanto nel 1991 era già stato acquistato dalla Lazio, ma a causa del primo grande infortunio, Gascoigne passa la stagione 1991/92 senza mai scendere in campo in gare ufficiali. Nel 1992 sbarca a Roma, nelle file della Lazio. Qua resta per tre stagioni, l’ultima rovinata dal secondo grande infortunio. A Roma Gazza non mantiene la media realizzativa di 8/9 gol a campionato che aveva caratterizzato la sua esperienza in Premier League, ma comunque i tifosi della Lazio sono innamorati di questo giocatore tutto pepe e fantasia. Il momento memorabile di Gazza alla Lazio è senza dubbio un derby del 1992 in cui un gol di Gazza permette di pareggiare la partita all’89esimo minuto. Come detto la terza stagione alla Lazio è segnata dal secondo brutto infortunio. Una volta ripresosi, Gazza decide di riavvicinarsi a casa, infatti va a giocare con il Glasgow Rangers in Scozia in cui resta per tre stagioni segnando quasi 40 gol. Nel 1997/98 torna a giocare in Premier League con la maglia del Middlesbrough e successivamente con quella dell’Everton, ma ormai Gazza è nella fase calante della carriera. In carriera Gascoigne ha vinto molto meno di quello che si sarebbe meritato, solo una Coppa d’Inghilterra con il Tottenham, due campionati e una coppa di Scozia con i Rangers. In nazionale Gazza ha giocato per un decennio, mettendo assieme 57 presenze e 10 gol (fra queste il grande mondiale di Italia 90 in cui trascina l’Inghilterra al quarto posto).
In tutta la sua vita, Gazza ha dovuto convivere e spesso soccombere al demone dell’alcool. Dopo il ritiro dai campi di calcio la cronaca si è occupata di Gazza solo per i suoi arresti a causa della “sbornia molesta”, un tentato suicidio e molti ricoveri in ospedale in stato molto alterato. Non mi voglio soffermare oltre su questi fatti della vita di Gazza, mi piace ricordarlo partire palla al piede dribblare mezza squadra avversaria e segnare oppure offrire memorabili assist ai compagni oppure superare un avversario con un sorbrero e tirare al volo da posizione impossibile e battere il portiere avversario.